Roma – Chi ricorda malware come CommWarrior o Cabir potrebbe non cogliere la gravità che viene attribuita alle azioni di un giovane spagnolo di 28 anni arrestato nei giorni scorsi dalla polizia spagnola.
All’uomo viene attribuita la paternità di decine di malware che avrebbe realizzato proprio a partire da CommWarrior e Cabir e che nel complesso avrebbero infettato più di 115mila cellulari Symbian. Mascherati da messaggi erotici o notizie sportive, i messaggini infetti diffusi via Bluetooth da un cellulare all’altro colpivano ogni volta che l’utente poco accorto e col Bluetooth attivo decideva di visualizzarli.
È la prima volta che in Spagna, ma forse anche in tutta Europa, viene arrestato un sospetto virus writer per malware dedicato agli smartphone.
Dopo sette mesi di indagine, all’uomo è giunta la Policía Nacional insieme agli esperti della Brigada Tecnológica de Delincuencia Económica y Fiscal, secondo cui quei codicilli hanno provocato perdite milionarie agli operatori di telefonia mobile.
Nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere le tappe del procedimento giudiziario aperto a carico del 28enne.