Individuato e finito in manette in un piccolo centro nei pressi di Roma, il 63enne dovrà ora scontare sette anni di reclusione per crimini che includono una lunga serie di truffe online. È il risultato dell’attività di indagine condotta dalla Polizia Postale, che nel comunicato stampa cita reati di di associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di strumenti di pagamento, truffa, estorsione
e altro ancora.
In manette uno dei principali criminali informatici del paese
Pluripregiudicato e latitante da diverso tempo per sfuggire all’esecuzione della pena, è stato trovato e arrestato in un appartamento in possesso di numerosi strumenti informatici e documenti di interesse investigativo che sono stati posti sotto sequestro
. Tra questi smartphone, carte di pagamento e dispositivi per l’accesso a Internet.
Gli inquirenti considerano l’uomo uno dei più importanti criminali informatici del paese, nonché componente di un’organizzazione transnazionale specializzata nella falsificazione degli strumenti di pagamento e in altre frodi capaci di colpire numerose vittime e i loro portafogli.
Nel filmato qui sopra, pubblicato dalla Polizia Postale, l’uomo intento a prelevare denaro dagli sportelli della zona, i dispositivi sequestrati e i momenti dell’arresto.
Il fenomeno delle truffe online è letteralmente esploso nel corso del 2020, per ragioni legate a doppio filo alla crisi sanitaria e allo spostamento in Rete di acquisti e transazioni. Molti i reati individuati con frequenza in dodici mesi: dalle false raccolte fondi agli annunci di lavoro fittizi, dai raggiri inerenti il trading a revenge porn, stalking e sextortion.