Amazon ha informato gli utenti statunitensi che una specifica funzionalità per la privacy non sarà più disponibile a partire dal 28 marzo. Le registrazioni vocali verranno obbligatoriamente inviate al cloud. La novità coincide con l’arrivo dell’anteprima di Alexa+, versione potenziata dell’assistente digitale annunciata il 26 febbraio.
Meno privacy per usare Alexa+
Come ricorda The Verge, l’elaborazione locale delle registrazioni vocali è disponibile solo per Echo Dot (quarta generazione), Echo Show 10 e Echo Show 15 per gli utenti statunitensi che hanno impostato la lingua inglese. Nelle impostazioni dell’app Alexa è presente l’opzione per non inviare le registrazioni vocali al cloud.
Nell’email inviata da Amazon agli utenti negli Stati Uniti è scritto:
Mentre continuiamo ad ampliare le capacità di Alexa con funzionalità di intelligenza artificiale generativa che si basano sulla potenza di elaborazione del cloud sicuro di Amazon, abbiamo deciso di non supportare più questa funzionalità.
A partire dal 28 marzo (giorno del probabile arrivo di Alexa+ in anteprima), le registrazioni vocali verranno inviate al cloud.
Una portavoce di Amazon ha specificato che le registrazioni vocali verranno eliminate dopo l’elaborazione, se gli utenti decideranno di non salvarle sul cloud. Ciò avrà tuttavia impatto sulla funzionalità Voice ID che permette all’assistente di riconoscere la voce dell’utente e offrire un’esperienza personalizzata. Impedendo il salvataggio delle registrazioni vocali, Voice ID non funzionerà più.
L’opzione per evitare l’invio delle registrazioni vocali al cloud verrà eliminata per tutti gli utenti, anche per quelli che non sottoscriveranno l’abbonamento per Alexa+ e quelli che useranno Alexa+ su quasi tutti i dispositivi, ma non sono interessati a Voice ID. In pratica, chi vuole sfruttare tutte le funzionalità dell’assistente dovrà rinunciare alla privacy.