Arriva dal freddo la sfida all'MPEG-4

Arriva dal freddo la sfida all'MPEG-4

Dieci volte più veloce dell'MPEG-4 e indipendente da player o plug-in. Questa la tecnologia-bomba lanciata sul mercato mobile da una piccola azienda finlandese
Dieci volte più veloce dell'MPEG-4 e indipendente da player o plug-in. Questa la tecnologia-bomba lanciata sul mercato mobile da una piccola azienda finlandese


Cannes – Quest’edizione del 3GSM World Congress sembra aver ufficialmente aperto, pur tra le contestazioni sulle politiche di licenza , l’era dello standard MPEG-4, una tecnologia che, attraverso le sue tecniche di compressione, promette di ottimizzare la banda passante per la trasmissione in real-time di contenuti audio/video attraverso reti d’ogni tipo, fra cui quelle mobili.

Ma a sfidare il neo standard arriva un’azienda finlandese, Oplayo , che durante la manifestazione francese ha dimostrato come la sua tecnologia di compressione, denominata MVQ (Motion Vector Quantization), sia fino a 10 volte più veloce dell’MPEG-4 nello trasmettere contenuti audio/video verso dispositivi mobili.

La tecnologia MVQ, originariamente sviluppata dal Finnish Technical Research Center VTT, richiede un’esigua potenza di calcolo per la decodifica video, un fattore che la rende dunque l’ideale, secondo Oplayo, per i dispositivi mobili (PDA, smart phone, ecc.).

L’altra caratteristica saliente della tecnologia MVQ è quella di non richiedere né plug-in né player, ma soltanto una piccola applet Java di 20 KB incapsulabile all’interno dello stesso flusso video. Questo rende la soluzione di Oplayo pronta per sbarcare su tutta la vasta gamma di dispositivi e computer che già integrano il supporto a Java.

I flussi video trasmessi in formato MVQ si adattano alle tipiche dimensioni dei piccoli schermi LCD di PDA e smart phone e in genere richiedono una limitatissima larghezza di banda (circa 14 Kbps) che li rende adatti anche all’attuale generazione di reti mobili GPRS.

Oplayo sostiene che la sua tecnologia risulta particolarmente leggera anche per i fornitori di contenuti, i quali possono fare a meno delle costose infrastrutture di caching e streaming in genere necessarie per i formati concorrenti.

A differenza dell’MPEG-4, che è già uno standard largamente appoggiato dall’industria, quella della piccola azienda di Helsinki è una tecnologia proprietaria e, almeno per il momento, con pochi supporter. Anche in questo caso sarà il mercato a decretare vinti e vincitori.

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Pubblicato il
21 feb 2002
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