Italia.it, il portale del turismo, è uscito dal tunnel delle chiacchiere che per anni ne hanno annunciato l’arrivo ed è divenuto realtà ieri , come preannunciato due giorni fa.
“Il portale dell’Italia presentato oggi – scrive il celebre blogger ed esperto di cose della rete Paolo Valdemarin – ha una intro in flash di 15 secondi. Proprio quello che ci voleva. Superata la intro c’è un video. Superato il quale c’è un’animazione in Flash. Superata la quale si arriva alla home page. Per il resto, data una prima occhiata piuttosto superficiale, mi sembra un portale top-down con niente di niente di speciale”.
Già, le critiche non sono mancate in rete nel giorno del lancio del portalone e non sono solo dovute alla intro sonora (un’aria del Barbiere di Siviglia rivista per l’occasione). Ma il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli ne ha invece parlato come di “una grandissima finestra dal Mondo sull’Italia. Il nostro paese si sta aprendo con un’operazione di straordinario interesse. Tutti i potenziali turisti che sognano l’Italia e che sono decine di milioni, avranno l’opportunità di sapere facilmente come arrivare nel nostro Paese e di scoprire le sue straordinarie qualità”. Rutelli peraltro ha ammesso che quanto è ora online non è un traguardo: “Possiamo migliorare molto, abbiamo tanto da fare, ma il sito assieme al nuovo simbolo del turismo italiano è una grande conquista, un buon risultato per tutto il Sistema Paese”.
Il portalone, presentato ieri al BIT 2007 , la Borsa internazionale del Turismo di Milano, ha raccolto anche i consensi di Ermete Realacci , parlamentare e presidente di Symbola , Fondazione per le qualità italiane . “Il portale – ha detto – ben lontano dal diventare vetrina di burocrazie istituzionali, deve contenere le esperienze concrete di qualità, e rivelarsi una chiave fondamentale non solo per analizzare quantitativamente chi visita il nostro paese, ma soprattutto per fotografare quali sono i turismi che si delineano in Italia. E raccogliere le proposte di operatori che hanno puntato sulla qualità, sulla certificazione ambientale, sulla valorizzazione del territorio”.
Ma sulla rete, più che alle prospettive aperte dal nuovo sito, a far rumore è la sua realizzazione tecnica . In alcune ore di navigazione non è stato possibile reperire un solo commento favorevole al nuovo sito, la bocciatura è totale.
Scrive Luigi C. alla redazione di Punto Informatico: “Finalmente è stato pubblicato il portale www.italia.it con lo slogan “un paese di qualità”. Ma non comincia bene se per caricarlo aspetto 30 secondi! Quando finalmente posso skippare la prima animazione, appare un video (anche questo lento a caricarsi) fruibile da tutti (tranne che da non udenti e non vedenti)! Finalmente, dopo un minuto, accedo alla terza pagina: carina, ma qui entriamo nel soggettivo. È oggettivo, invece, che per il click successivo ci voglia un altro minuto. Troppo tempo: abbandono”.
Accusa, invece, Massimo S.: “È incompatibile con Firefox, fatto con le tabelle anziché i DIV, senza contenuti, pieno di flash inutili che funzionano per metà (la selezione del mezzo di trasporto nella sezione organizza il tuo viaggio è perfettamente inutile). Mica male per un sitarello da 45 milioni di euro con-logo-da-100000-euro. È un offesa a chi cerca di lavorare bene a prezzi onesti a mio avviso, fatta con i soldi dei contribuenti oltretutto”. Critiche che si leggono con toni più o meno aspri un po’ ovunque. Doxaliber tenta un affondo in un post dal titolo “45 milioni di euro per questa cosa”, ma è in buona compagnia: InvisibleVoice ironizza “se me lo chiedevano gli prestavo anche l’ADSL di casa mia per la connettività: un bradipo cieco e ubriaco va più in fretta”, mentre Terronista Blog si chiede “C’è qualcuno a cui è piaciuto questo sito?”
“Fatevi un giro – invita Napolux.com – immagini sgranate e di bassa qualità nei file flash, mod_rewrite non sanno nemmeno cos’è, neanche uno straccio di feed RSS (non eravamo nell’era 2.0?)”.
Il portale, qui l’accesso ufficiale, qui quello che porta direttamente ai contenuti saltando le intro, dispone anche di una sezione denominata “Accessibilità”, reperibile , appunto, dopo le varie intro. Oltre all’accessibilità delle località turistiche, al suo interno una sezione si occupa dell’ accessibilità tecnica del sito , in cui si spiega come alcuni servizi siano stati resi appositamente accessibili a chi utilizza tecnologie assistive: chi riuscisse ad arrivare a quella pagina senza tecnologie assistive, da lì potrà comunque scaricarne un paio messe a disposizione dal portale.
Eppure, nonostante la sezione dedicata, anche sul fronte dell’accessibilità piovono critiche unanimi , come quelle di Andrea Martines , secondo cui “il portale Italia.it, soggetto alla vigente normativa sull’accessibilità, pur essendo costato ai contribuenti uno sproposito, NON è conforme ai requisiti di legge. Lo dicono loro stessi, anche se minimizzando l’ampiezza dei problemi, che non riguardano singole sezioni ma tutte le pagine (non linearizzabilità del contenuti di molte tabelle, mancanza di semantica, non rispetto del pure esecrabile algoritmo di testo/sfondo ecc…). Peraltro realizzate con tecniche obsolete”. Magagne, quelle sul fronte dell’accessibilità, scomposte con puntiglio da Estragon blog , secondo cui il sito è appena nato “ma è già fuori legge”.
“Sicuramente – sottolinea Matteo D’Agord – con tutti quei soldi a disposizione (di cui 21 milioni alle regioni per l’inserimento dei contenuti, 4 per i contenuti centralizzati, 7,8 milioni per la piattaforma creata da IBM ed altri soggetti tecnologici) e con tutta quell'”hype” che si era creata, era lecito aspettarsi qualcosa di meglio, soprattutto da un sito istituzionale che dovrebbe essere il nostro biglietto da visita per i turisti di tutto il mondo”.
Infine molti blogger mettono all’indice la pagina del Chi siamo , che contiene oltre ai nomi dei vari responsabili, autori e collaboratori anche un ampio numero di errori grafici, dovuti ad un problema di font. Conclude Manteblog : “Diciamo così: andatelo a vedere solo se il logo di ieri vi è piaciuto molto, ma molto molto. OK?”