Il re della spam Sanford Wallace finisce la sua carriera di specialista dei messaggi spazzatura in una galera statunitense, con una sentenza annunciata dal Dipartimento di Giustizia (DoJ) che tra l’altro arriva in ritardo di sei mesi sui tempi previsti inizialmente.
Wallace si era già dichiarato colpevole nell’ultima vicenda di spamming – in ordine temporale – in cui è risultato coinvolto, con la compromissione di mezzo milione di account Facebook e l’invio, tra il 2008 e il 2009, di 30 milioni di messaggi-spazzatura agli utenti del social network in blu.
Degli undici reati di cui era stato accusato, rivelano i documenti pubblicati dal tribunale del Distretto Nord della California, Wallace ha ammesso le proprie responsabilità per frode tramite posta elettronica e vilipendio della corte.
I 30 mesi di galera comminati allo spammer rappresentano una condanna appena inferiore al massimo di tre anni consentito dalla legge, comunque un epilogo positivo per l’interessato se si considera che la condanna iniziale prevedeva un periodo di 10 anni da passare dietro le sbarre; Wallace dovrà inoltre pagare una multa di centinaia di migliaia di dollari e stare lontano da qualsiasi computer nei 5 anni di libertà condizionata successivi ai 30 mesi di galera.
La carriera del Re dello Spam sembra quindi definitivamente terminata, dopo i decenni passati ad appestare gli utenti con “fax-spazzatura” e invii email di massa (negli anni ’90), a infastidire gli utenti di MySpace, a gestire un network di spyware e infine a prendere di mira gli “amici” di Facebook con scarsissime conoscenze di opsec.
Alfonso Maruccia