La comunicazione ufficiale conseguente al Consiglio dei Ministri odierno sancisce (come ipotizzato alla vigilia) la sospensione del programma Cashback. Questo il breve testo nel quale la decisione è stata riassunta:
Si dispone, inoltre, la sospensione del programma cashback e supercashback nel secondo semestre del 2021 e le risorse che si rendono conseguentemente disponibili sono destinate a finanziare interventi di riforma in materia di ammortizzatori sociali.
Sono due gli elementi importanti che trapelano dal comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Stop al cashback
In primis si parla di mera sospensione. Così facendo il Governo è in grado di distrarre fondi da una misura già finanziata per poterne supportare un’altra, in questo caso togliendo denaro al Cashback per riservarlo a nuovi ammortizzatori sociali. La parola “sospensione”, inoltre, non determina una bocciatura formale, lasciando semplicemente in sospeso il progetto senza controfirmare alcun giudizio. Il problema è rinviato così di sei mesi, periodo che in tempo di pandemia, e nell’ottica temporale della politica italiana, rappresenta pressappoco un’era geologica.
La Lotteria degli Scontrini continua
Il secondo punto che si nota è l’assenza della Lotteria degli Scontrini dal provvedimento. La sospensione non riguarda infatti l’intero Piano Cashless Italia, ma soltanto Cashback (10% delle somme spese con 50 transazioni, fino ad un massimo di 150 euro) e Super Cashback (1500 euro ai 100 mila cittadini che hanno fatto più transazioni digitali nel periodo di riferimento). La lotteria, dunque, può continuare senza sospensioni e gli scontrini che saranno registrati nella giornata di domani potranno regolarmente concorrere alla prima estrazione settimanale di luglio, all’estrazione mensile ed all’estrazione finale da 1 milione di euro.
La decisione in extremis
Alla fine, insomma, il Governo ha deciso di decidere. Lo ha fatto però in modo discreto, senza bocciature, ancora una volta nel solco di quell’equilibrio di pesi e misure che deve tenere in piedi un esecutivo basato su una maggioranza incredibilmente ampia ed eterogenea. Il Cashback va in panchina per 6 mesi, si tornerà a parlarne a dicembre in vista della Legge di Bilancio e delle prevedibilissime tensioni per una prossima tornata elettorale. Sarebbe utile in quella sede avere valutazioni di impatto che in questo momento, per ammissione stessa del Ministero delle Finanze, ancora non ci sono.
Siano i numeri, prima ancora della Politica, a dare un giudizio formale sul Cashback al netto di pregiudizi, analisi raffazzonate e contrapposizioni ideologiche.