Un gruppo di artisti ha fatto causa a tre aziende di intelligenza artificiale, Stability AI, Midjourney e Runway AI, per aver usato le loro opere per addestrare i modelli di AI generativa. Questa causa solleva questioni cruciali sulla creatività, sulla proprietà e sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’arte.
L’AI può creare arte originale?
Gli artisti, tra cui Sarah Andersen, Kelly McKernan e Karla Ortiz, sostengono che le aziende di AI hanno violato i loro diritti d’autore e diluito il loro marchio, generando immagini che imitano i loro stili senza il loro consenso. La causa, Andersen contro Stability AI, è stata presentata presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California.
La causa mette in luce le sfide legali ed etiche che emergono con lo sviluppo dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale. La causa esamina il limite tra il fair use e la violazione del diritto d’autore, e la natura trasformativa dell’arte prodotta dall’AI. La causa potrebbe avere un impatto sulle norme e le pratiche future nel campo dell’arte e della tecnologia.
Le aziende AI portano nuovi argomenti
La nuova linea difensiva delle aziende AI si basa principalmente sul fatto che i modelli di intelligenza artificiale non sono essi stessi copie delle opere d’arte originali. Piuttosto fanno riferimento a quelle opere per creare un prodotto completamente nuovo – il codice che genera immagini. Inoltre, questi modelli non replicano in modo identico o simile le opere degli artisti, a meno che gli utenti non forniscano istruzioni specifiche per farlo.
Gli avvocati delle aziende sostengono anche che gli artisti querelanti non hanno dimostrato che terze parti abbiano effettivamente replicato le loro opere in modo identico utilizzando i modelli AI. Pertanto, secondo questa linea difensiva, i modelli AI di per sé non violano il copyright poiché non sono copie dirette, ma strumenti per generare nuove opere.
Artisti vs intelligenza artificiale: nessuna prova concreta di copie esatte
Nella denuncia dell’anno scorso, gli artisti citavano documenti di ricerca di ingegneri di apprendimento automatico, secondo cui la tecnica di “diffusione” – alla base di molti generatori di immagini AI – impara generando immagini da coppie di immagini/didascalie.
Tuttavia, l’azienda AI Runway, che ha collaborato con Stability AI per sviluppare Stable Diffusion, fa notare che gli artisti non hanno mostrato alcun esempio concreto di Runway che abbia fatto copie esatte del loro lavoro. Piuttosto, si basano su ricercatori terzi che speculano su come funzionano i modelli diffusionali.
Come afferma Runway nei documenti legali, il fatto che gli artisti debbano affidarsi a questi documenti dimostra che la loro accusa è infondata, perché non sono stati in grado di ottenere copie memorizzate delle loro opere da Stable Diffusion, nonostante le molteplici opportunità di provarci. Questa mancanza di prove concrete indebolisce la loro teoria secondo cui i modelli memorizzano e replicano immagini di addestramento.
Il futuro dell’arte e dell’intelligenza artificiale
La causa Andersen contro Stability AI è tuttora in corso. Alcune richieste di risarcimento sono state respinte, mentre altre sono state ammesse dal giudice. L’esito finale di questo caso legale potrebbe stabilire un importante precedente per definire la relazione tra diritto d’autore e intelligenza artificiale. Le conseguenze potrebbero essere di vasta vasta portata sia per il mondo dell’arte che per quello della tecnologia.
Una cosa è certa, il caso mette in evidenza la necessità di trovare un equilibrio tra la tutela dei diritti degli artisti e la promozione dell’innovazione e della creatività nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Serve una soluzione che rispetti gli interessi di entrambe le parti.