La NASA ha deciso di effettuare le necessarie riparazioni sulla base di lancio, evitando di riportare il razzo SLS (Space Launch System) nel VAB (Vehicle Assembly Building). Dato che i test verranno eseguiti a temperatura criogenica, i tecnici dovranno adottare opportuni accorgimenti. L’agenzia spaziale statunitense potrebbe quindi sfruttare le finestre di lancio tra il 19 settembre e il 4 ottobre.
Riparazione in condizioni criogeniche
Durante il caricamento del serbatoio dello stadio principale del razzo SLS è stata rilevata una perdita di idrogeno liquido. I tecnici e gli ingegneri della NASA hanno tentato più volte di risolvere il problema in vari modi, senza successo. La perdita è stata individuata nell’interfaccia, nota come “quick disconnect”, tra la conduttura e il razzo. È stato quindi deciso di interrompere il conto alla rovescia e posticipare il lancio. Per quanto riguarda la causa si ipotizza un eccessivo aumento di pressione.
Dopo aver raccolto e analizzato i dati, la NASA ha scelto l’opzione più veloce, ovvero la riparazione sulla base di lancio. I tecnici devono però costruire una protezione intorno all’area di lavoro in modo da evitare il contatto con la pioggia (e si avvicina anche la stagione degli uragani in Florida). Effettuare la riparazione a temperatura criogenica permette di testare il risultato nelle stesse condizioni di lancio. All’interno del VAB è possibile solo a temperatura ambiente.
Le prossime finestre di lancio inizieranno il 19 settembre. Deve però essere ottenuta una nuova estensione della certificazione per il sistema di terminazione del volo. Quella attuale scade il 10 settembre, ovvero 25 giorni dopo l’arrivo del razzo sulla base di lancio (19 agosto). La NASA non ha ancora deciso quando effettuare il terzo tentativo. Se il razzo dovrà essere riportato nel VAB, il lancio non avverrà prima di fine ottobre.