In base alla roadmap attuale, la missione Artemis II è prevista per settembre 2025. Secondo l’esperto Eric Berger di Ars Technica, questa scadenza sarà quasi impossibile da rispettare per vari motivi, tra cui la qualità dello scudo termico della navicella Orion. Intanto, Michael R. Bloomberg ritiene che il programma Artemis sia solo un’unitile spreco di soldi dei contribuenti.
Artemis II verrà sicuramente posticipata
La roadmap è stata già aggiornata all’inizio di gennaio. Le missioni Artemis II e III sono state posticipate di circa un anno. L’esperto Eric Berger aveva già affermato che l’allunaggio previsto a settembre 2026 (Artemis III) è irrealistico. Ora ha evidenziato i motivi per cui non verrà sicuramente rispettata la data (settembre 2025) per Artemis II.
Al termine della missione Artemis I è stata rilevata la rottura di molti pezzi di materiale dello scudo termico della navicella Orion (gli ingegneri hanno trovato danni in oltre 100 punti). La NASA non ha fornito aggiornamenti sulla questione, in quanto l’indagine è ancora in corso. Prima o poi dovrà decidere se mantenere l’attuale scudo termico o apportare modifiche. In quest’ultimo caso, la missione Artemis II verrebbe posticipata di molti anni.
Un nuovo report dello US Government Accountability Office ha evidenziato un altro problema. Il programma Exploration Ground Systems ha sprecato tutto il margine di tempo che aveva per risolvere i problemi tecnici riscontrati durante i test della base di lancio e della torre di lancio mobile. In caso di ulteriori problemi, la data di lancio non verrà rispettata. Secondo Eric Berger, la NASA aggiornerà sicuramente la roadmap.
Michael R. Bloomberg ha invece suggerito al prossimo Presidente degli Stati Uniti di rivedere il programma Artemis nella sua interezza. Finora sono stati già spesi quasi 100 miliardi di dollari. Considerati gli altri costi previsti, tra cui i 4 miliardi di dollari per ogni lancio (il razzo non è riutilizzabile) e i 5 miliardi di dollari per la costruzione del Lunar Gateway, sembra chiaro che si tratta di un enorme spreco di soldi dei contribuenti.