Si chiama Artemis la società che vuole proporre una soluzione tecnologica innovativa al problema – sempre più pressante – della scarsità di banda per le comunicazioni telematiche su reti cellulari. La start-up propone di rinnovare il concetto stesso di cella territoriale, garantendo altresì che le singole connessioni degli utenti vadano sempre al massimo del bitrate consentito dal carrier.
pCell, questo il nome della nuova tecnologia di cella sviluppata da Artemis, sostituisce le stazioni base delle celle già esistenti con una nuova soluzione chiamata pWaves : un apparato pWave funziona alla stessa maniera delle stazioni tradizionali con la sola, significativa differenza che i segnali radio sovrapposti vengono combinati per sintetizzare uno spazio di comunicazione wireless personale per ogni singolo utente collegato alla cella.
Laddove le stazioni tradizionali sprecano banda nel tentativo di eliminare le interferenze, dunque, una stazione pWave sfrutta la banda che andrebbe sprecata per creare una vera e propria “bolla” wireless specifica per ogni utente – una bolla che garantirebbe una banda di comunicazione sempre ottimale e che seguirebbe l’utente dovunque questi andasse, indipendentemente dalla posizione geografica.
L’adozione della tecnologia pCell non è ovviamente a costo zero, visto che per raggiungere i risultati promessi da Artemis occorre installare gli apparati pWave per sostituire le stazioni radio di vecchia concezione – i terminali LTE degli utenti non vanno cambiati. Un’impresa a ogni modo non da poco, e infatti la società comincia dal basso rivolgendosi ai piccoli provider interessati a implementare una rete pCell completa.
Alfonso Maruccia