Quelli inaugurati nei mesi scorsi a Ponte San Pietro (BG) sono stati due data center che, per stessa indicazione di Aruba, sono stati pensati fin dal primo momento in ottica di sostenibilità. Il passo annunciato in queste ore si inserisce nel solco di quanto precedentemente paventato, ossia un continuo investimento nella direzione delle rinnovabili, per motivi che affondano le radici tanto nella necessità di un profilo sostenibile dal punto di vista ecologico, sia per quanto concernente un più pragmatico tema di sostenibilità economica. Aruba, infatti, ha annunciato l’acquisizione di due nuove centrali idroelettriche nell’area del bergamasco, con le quali potrà dare ulteriore fornitura energetica ai propri datacenter e maggiore solidità all’approvvigionamento nel tempo.
Aruba: energia e sostenibilità
Le due centrali vanno ad aggiungersi a quella già prospicente al Global Cloud Data Center e ad altre quattro attive nel Nord Italia (a Melegnano sul fiume Lambro, a Chiuppano e Calvene sull’Astico e a Pontebba sul Fella), arrivando ora ad un parco idroelettrico da 9,2 MW per una produzione annuale prevista pari a ben 50GWh.
Alle iniziative proprie, è stato inoltre affiancato un percorso condiviso con altre aziende a livello internazionale: insieme ad altri provider europei, Aruba è parte del Climate Neutral Data Center Pact, un’iniziativa di autoregolamentazione che ha l’obiettivo di rendere i data center in Europa neutri dal punto di vista climatico entro il 2030. L’azienda è tra i primi operatori di data center ad aver già certificato l’adesione al Patto tramite un audit condotto appositamente per misurarne la conformità agli obiettivi. Un impegno storico da parte dell’industria europea del cloud e dei data center per guidare in modo proattivo la transizione verso la piena sostenibilità energetica.
Idroelettrico e fotovoltaico, con i loro differenti cicli produttivi basati sulla disponibilità di acqua e irraggiamento solare, ben si compensano per fornire un approvvigionamento solido e continuo di energia alle fameliche attività di server deputati alla gestione di hosting, email, PEC, domini e altro ancora. Così Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba, inquadra il nuovo investimento portato avanti:
Il consumo energetico del settore IT continua a crescere a ritmi elevati, motivo per cui diventa più essenziale che mai puntare alla massima efficienza energetica ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Questo primo investimento del 2023, che ne anticipa ulteriori, ci permette di incrementare la capacità di produrre energia pulita e di mantenerci in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità nel lungo periodo.
L’investimento di Aruba nelle rinnovabili è strategia ormai datata, che ha però accelerato il proprio ritmo con il crescere delle attività dei data center del gruppo. Le parole di Cecconi danno continuità operativa alla strategia rispetto agli investimenti già portati avanti negli anni passati e proiettano medesima impronta anche sui mesi a venire. La possibilità di sostenere i consumi energetici del gruppo con nuovi impianti rinnovabili, infatti, abbatte l’impatto ambientale del Data Center sia in termini di consumo che di rapporto con il territorio, spostando sulle rinnovabili gli approvvigionamenti e costruendo nuove ed ulteriori sinergie con il tessuto economico e sociale circostante.
Il ciclo dell’acqua trova così tramite le centrali idroelettriche di Aruba una nuova dimensione parallela digitale: dall’elettricità al cloud, all’interno di un moto perpetuo garantito da corsi d’acqua di buona continuità di apporto, lasciando che i dati possano fluire per garantire backup, comunicazioni, informazioni e servizi.
L’investimento Aruba nel Global Cloud Data Center è stato improntato nativamente su questo approccio e gli investimenti odierni non fanno che confermare l’imprinting iniziale. Ed è questa una strada che Aruba è destinata a percorrere anche in futuro, poiché solo con il crescere dell’approvvigionamento energetico sarà possibile sostenere la crescita del Data Center e dei servizi erogati. La scelta virtuosa di un approccio “green” è la strada obbligata di un investimento che vuole proiettarsi sul lungo periodo: non c’è pensiero di lunga gittata se non si passa attraverso investimenti in fonti rinnovabili.