Aruba spiega la policy di hosting

Aruba spiega la policy di hosting

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento dei responsabili del provider Aruba sul caso di Palermo24h.com e più in generale sulla policy dei servizi di hosting
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento dei responsabili del provider Aruba sul caso di Palermo24h.com e più in generale sulla policy dei servizi di hosting


Roma – Ben volentieri raccogliamo l’invito di Punto-Informatico a chiarire quanto apparso nell’ articolo del 26/6 . In effetti, come raccontato dal webmaster di Palermo24h.com, il 21 di giugno abbiamo rilevato che il sito in questione, con particolare riguardo alle connessioni tra pagine asp e database, provocava il forte rallentamento e perfino il blocco del server.

Secondo le nostre procedure standard abbiamo provveduto al blocco del sito ed alla pubblicazione della pagina informativa con indicazione di ciò che abbiamo rilevato. Il problema in questione può verificarsi sia per errori di programmazione nelle pagine asp (loop, mancata chiusura di connessioni, forzatura della esecuzione del codice anche in caso di errori) oppure più semplicemente perchè il database è corrotto e deve essere ripristinato e compattato usando gli appositi strumenti.

La procedura di individuazione dei siti bloccanti è normalmente laboriosa e deve essere svolta nel minor tempo possibile con l’ausilio di numerosi tool. L’obbiettivo è quello di ridurre al minimo il disagio provocato dal sito bloccante agli altri siti ospitati sullo stesso server. I nostri tecnici non sono autorizzati ad intervenire direttamente, neanche per correggere eventuali errori, sul codice o sui database. Indichiamo però con la massima precisione consentita dagli strumenti e dal sistema operativo quale è l’applicazione che provoca il blocco.

Quando il cliente ci comunica di avere ovviato al problema, previe alcune verifiche, il sito viene riattivato. Al cliente non viene addebitato nè il costo di individuazione del problema nè la disattivazione-riattivazione del sito. Neanche i costi dovuti al fermo macchina ed ai conseguenti disagi vengono mai addebitati al cliente che ha provocato il problema.

I tempi di riattivazione sono subordinati a: verifica, inserimento in coda di riattivazione, verifica della comunicazione inviata dal cliente, controllo esteso dell’applicazione che interagisce con il (i) database, controllo dei database, test di riattivazione con monitoraggio e riattivazione definitiva.

Il dominio palermo24h.com è stato riattivato.

Nelle nostre Policy abbiamo tre soli motivi per i quali possono essere stoppati i siti web dei clienti:

Contenuti illeciti, illegali o coperti da copyright
Siti bloccanti (contenenti applicazioni che provocano il blocco del server)
Spam


Nel primo e nel secondo caso il sito viene riattivato al ricevimento della comunicazione da parte del cliente che il contenuto bloccante o illecito è stato rimosso o il problema risolto.

Nel caso dello spam il sito viene riattivato solo dopo il rinnovato impegno al rispetto della netiquette da parte del cliente e comunque dopo che abbiano cessato di giungere comunicazioni per tale spam ad abuse@aruba.it.

In tutti i casi dopo che si è ripetuto varie volte lo stesso problema, viene rescisso il contratto.

Mediamente, su 140.000 domini attualmente in hosting nei nostri server, ci sono una ventina di siti stoppati perchè contengono applicazioni bloccanti, circa dieci bloccati per spam ed una cinquantina bloccati per contenuti illeciti.

Una percentuale complessiva inferiore allo 0,05% che riteniamo fisiologica.

Per risolvere molti dei casi del primo tipo sarebbe sufficiente una maggiore attenzione durante la realizzazione degli script ed una manutenzione periodica dei database. Inoltre maggiore è l’intensità di utilizzo degli script malfatti, maggiore è la probabilità che causino problemi al server.

Per quanto riguarda il fenomeno dello spam si è dimostrato un buon deterrente il blocco del sito web pubblicizzato tramite lo spam stesso e difficilmente si sono ripetuti casi di spam dopo il primo blocco.

Per quanto riguarda il terzo caso ci pare importante ricordare a tutti coloro che hanno un sito web che la diffusione di virus, programmi atti alla sprotezione di software o all’ingresso in aree protette, programmi e codici per la decodifica di programmi diffusi via satellite, gioco d’azzardo, materiale coperto da diritti d’autore come software, musica, libri, film etc costituiscono atti illeciti e per questo punibili dalla legge.

I disclaimer del tipo “qui c’è tutto ma serve solo per studiare ed io non sono responsabile di niente” non servono a nulla perchè ricordiamo che viene punito “Chiunque diffonde, comunica o consegna un programma informatico da lui stesso o da altri redatto avente per scopo o per effetto il danneggiamento di un sistema informatico o telematico” (Art 615 quinquies c.p.).

Per la nostra esperienza possiamo purtroppo dire che molti (spesso molto giovani), incappano in seri guai per aver pubblicato materiale di questo tipo senza sapere esattamente o senza valutare con attenzione il fatto di commettere un illecito.

Saluti,
Stefano Cecconi
Technorail s.r.l. – Aruba.it

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Pubblicato il
27 giu 2002
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