Anno tecnologico 1984. I primi Macintosh promettono al mondo di scacciare l’incubo orwelliano e i computer basati sul sistema operativo MS-DOS vengono venduti nell’ordine di 2 milioni di unità all’anno . Un’egemonia non affatto scalfita dalla creatura di Steve Jobs e Steve Wozniak, che nel suo primo compleanno festeggia poco più di 370mila dispositivi venduti.
È partito da lontano lo studio pubblicato da Horace Dediu sul sito ufficiale della società d’analisi dati Asymco . Dall’introduzione di Windows 95 sul mercato dei personal computer, gli oltre 3 milioni di Mac venduti nel mondo non hanno nemmeno scalfito i 182,5 milioni di PC piazzati nelle case e negli uffici del globo .
Sono i numeri stratosferici dell’anno tecnologico 2004, nel report di Dediu il vero e proprio climax per il settore PC e il suo sistema operativo Windows. I Macintosh devono arrendersi ad una rapporto di 1 a 56, ovvero il numero di PC venduti per ogni dispositivo made in Cupertino . Ma il dominio delle finestre è ormai prossimo al sorprendente cambiamento.
Dal 2004, il ritmo di vendita dei PC inizia a rallentare , a fronte di una crescita sempre più rapida nella distribuzione di Mac. L’espansione dei cosiddetti portatili – per Apple c’è il nuovo MacBook – porta ad una nuova concezione dei computer integrati, secondo Dediu con caratteristiche migliori di estetica e qualità.
La ratio calcolata da Asymco crolla così da 56 a 20, praticamente il rapporto di vendita che c’era prima dell’avvento di Windows 95 . Considerando altri dispositivi come iPad e iPhone, lo stesso rapporto di vendita PC-Mac cala fino a 2. Praticamente soltanto 2 i PC venduti per ogni apparecchio Apple piazzato sul mercato.
“Per il prossimo futuro è ragionevole attendersi una partità tra dispositivi iOS/OS X e Windows – scrive Dediu – Parliamo di uno o due anni”. Per l’analista, una batosta psicologica che porterà Microsoft a dover competere non solo per gli utenti, ma anche per il talento degli sviluppatori.
Mauro Vecchio