Una nuova operazione della Guardia di Finanza ha stroncato l’ennesimo sistema IPTV per la distribuzione illegale di contenuti audiovisivi. L’offensiva delle Fiamme Gialle si è svolta in questo caso ad Ascoli Piceno, portando al fermo di un imprenditore che aveva messo a punto la propria rete e, tramite la vendita dei cosiddetti “pezzotti”, lucrava sulla distribuzione a basso costo di contenuti sui quali non aveva alcun diritto.
Si tratta dell’ennesima operazione di questo tipo nel giro di pochi mesi, all’interno di una morsa sempre più serrata su un malaffare che ha un business milionario e che sottrae tale valore dalla portata di produttori, artisti e titolari di proprietà intellettuali.
Ascoli Piceno, Fiamme Gialle contro l’IPTV illegale
Fa il punto Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV:
Quella conclusasi con lo smantellamento di una rete IPTV pirata gestita da un imprenditore di Ascoli Piceno, conferma il forte impegno delle Forze dell’Ordine in un contesto che è in continua evoluzione. Difatti, l’operazione odierna ci dice che l’IPTV pirata è ormai un fenomeno trasversale che, per i suoi guadagni facili, può attrarre chiunque, anche rispettabili imprenditori e commercianti, come è il caso in questione. Per questo è fondamentale non abbassare la guardia nei confronti di un fenomeno, come la pirateria, che causa oltre 1 miliardo di euro l’anno di danni al Sistema Paese, con particolare impatto sull’industria dei media e dell’intrattenimento incluse le piattaforme legali di distribuzione dei contenuti.
Continua, inoltre, contestualizzando l’operazione con le parole che lo stesso Presidente Mattarella ha fatto proprie nelle ore scorse in difesa delle produzioni cinematografiche, dei cinema e dell’intera industria, in particolar modo se italiana:
Soprattutto in un momento come quello attuale è fondamentale sostenere la ripartenza del settore audiovisivo dopo le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, attraverso il contrasto di questi business illeciti dietro i quali si nascondono ingenti guadagni. Interventi come questo sono fondamentali per salvaguardare il valore del prodotto congiuntamente ad azioni sinergiche da parte di tutte le parti coinvolte.
Nessun utente può certo sostenere che oggi vi sia mancanza di offerta, anzi: il problema sta probabilmente nell’abbondanza e nell’effetto collaterale di un abbassamento percepito dell’asticella della qualità. Un semplice dongle da 24,99 euro (-38%) come la Amazon Fire TV Stick apre ad una miriade di opportunità: scegliere la distribuzione illegale invece di soluzioni facilmente accessibili e abbonamenti da pochi euro al mese significa operare una precisa scelta di campo.