In fase di sviluppo dal lontanissimo 1996, il robot umanoide Asimo non ha certo brillato al suo primo giorno di lavoro come guida artificiale al museo della scienza Miraikan di Tokyo. Il robot progettato da Honda Motor non è infatti riuscito ad interpretare alcuni tra i fondamentali gesti umani, incapace di capire la differenza tra un braccio alzato per formulare una domanda e i tipici movimenti di chi solleva uno smartphone per scattare una fotografia .
“Chi vuole fare una domanda ad Asimo?”, è stata la risposta automatica del robot nipponico a qualsiasi braccio alzato dal gruppo di partecipanti al museo di Tokyo. Lo stesso ingegnere robotico di Honda Motor Satoshi Shigemi ha ammesso che Asimo può riconoscere un bambino che muove una mano in segno di saluto, ma non è in grado di capire il significato del gesto .
Dopo aver speso milioni nello sviluppo dell’umanoide in bianco, i ricercatori del Sol Levante stanno studiando nuove modalità di interazione uomo-robot, per fare in modo che Asimo riconosca le persone a cui si rivolge mentre risponde alle domande poste. ( M.V. )