È una sorta di piccola rivincita per Ask.com, quinto motore di ricerca su Internet. Rivincita nei confronti di competitor troppo distanti come Google e Yahoo. I dati di Nielsen Online sono incoraggianti: la quota di mercato del search engine di Oakland, California è cresciuta dall’1,9 al 2,2 per cento a partire dallo scorso gennaio. Basterebbe, stando a quanto riporta comScore, a farlo salire al quarto posto nella classifica.
Il tutto in seguito ad una decisione coraggiosa, soprattutto in tempi di recessione economica: investire nelle auto da corsa di Nascar .
Nel 2007 IAC, proprietaria del sito, aveva iniettato circa 100 milioni di dollari in operazioni marketing, solo per vedersi crollare addosso un calo di mercato dal 5,2 al 4,3 per cento. L’anno seguente , 40 dipendenti erano stati licenziati, impotenti davanti ad un impietoso confronto con il 58,8 per cento di Google.
Ad oggi, invece, il CEO di Ask Scott Garrell parla di “risultati molto forti che mostrano come l’operazione stia funzionando”. L’operazione in questione consiste nell’investimento di 10 milioni di dollari (questo il budget notevolmente ridotto per la campagna marketing) per avere visibilità nell’ambito delle famose gare d’auto statunitensi, particolarmente appetibili per il grande numero di telespettatori chiamati a raccolta. Il logo di Ask è ben piazzato sulla Ford 96 di Bobby Labonte oltre che in alcuni spot durante la corsa.
I risultati danno ragione al motore di ricerca: secondo uno studio di Brand Image, il 12 per cento dei fan di Nascar utilizza Ask mentre la sua visibilità è al 43 per cento. Ecco perché da Oakland fanno sapere che è forte l’intenzione di rinnovare la partnership anche per l’anno prossimo. Per mantenere in ansia le prime della fila e, magari, guadagnare la pole. (M.V.)