Intervenuto nella giornata di ieri all’evento Detroit Economic Club, per l’ennesima tappa della propria campagna elettorale, Donald Trump si è scagliato anche contro le self-driving car. In questo momento, a poche settimane dalle elezioni per la Casa Bianca, potrebbe sembrare che il tempismo non sia la miglior dote del tycoon, considerando come il suo principale supporter Elon Musk stesse presentando, proprio in quelle ore, il Cybercab, un taxi privo di conducente in carne e ossa. Quello dell’ex Presidente è da ritenersi un attacco all’intera industria della guida autonoma? Un clamoroso autogol, tenendo conto dello stretto rapporto con il numero uno di Tesla? Oppure, se ben analizzato, è un assist al progetto del suo nuovo migliore amico? Cerchiamo di fare chiarezza.
Self-driving car: il ban di Trump favorirebbe Elon Musk
Dal palco, l’ex Presidente si è rivolto alla folla chiedendo Vi piacciono le tecnologie autonome? A qualcuno piace un veicolo autonomo? Sapete cosa significa? Vero? Quando vedete un’auto che passa? Ad alcuni piace, io non saprei. Per me, è un po’ preoccupante
. Il passaggio in questione è a circa 01:46:20 dello streaming integrale su YouTube. Poi, il riferimento a un possibile ban: I veicoli autonomi ai quali impediremo di operare sulle strade americane…
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Se estrapolata dal contesto, come fatto da alcune testate anche autorevoli, l’uscita potrebbe essere interpretata come un attacco frontale al settore, senza distinzioni. In realtà, seguono parole molto specifiche, che chiamano in causa esclusivamente i player cinesi ovvero Ricordate questo: eliminerò le scappatoie di Biden e Harris che hanno permesso ai veicoli cinesi di insinuarsi nelle strade americane
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Di quali aziende si tratta? Baidu, anzitutto, che opera negli Stati Uniti attraverso il servizio Apollo Go. Ci sono poi Pony.ai (finanziata da Toyota), Didi Chuxing e altre startup.
A conti fatti, se analizzate nel dettaglio, le parole di Trump, risultano una mano tesa a Elon Musk, potenzialmente in grado di mettere i bastoni tra le ruote ad alcuni dei principali concorrenti del nuovo Cybercab, in particolare quelli asiatici.
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca è noto per aver espresso raramente in passato la propria opinione a proposito dei temi tecnologici (tralasciando le vicende Huawei e TikTok). Di recente ha però dichiarato esplicitamente di aver cambiato idea sulle criptovalute e ora interviene sulla guida autonoma.