Associated Press , una delle agenzie di stampa più note, vorrebbe creare delle linee guida per l’impiego dei suoi articoli nei blog, dove vengono spesso citati, e riprodotti. Un utilizzo che non sembra gradire granché e che anzi le toglierebbe clic ai suoi siti e, dunque, visibilità della propria pubblicità e dei partner che pubblicano il suo materiale.
La polemica sui limiti che i blogger dovrebbero mantenere per certe ripubblicazioni e citazioni si incardina su una querelle in essere tra l’agenzia e Drudge Retort , al cui responsabile AP ha chiesto di eliminare sette citazioni di propri articoli, di lunghezza compresa tra 39 e 79 parole . Richiesta che, poco dopo, la stessa agenzia ha sospeso riconoscendo che si trattava di una imposizione eccessiva.
Sulla vicenda si intrattiene il New York Times , cercando di mediare e fare chiarezza in una vicenda nella quale si scontrano concetti tipicamente statici – quali quello del Copyright e quello dei profitti – e concetti per loro natura dinamici e tecnici, quali le caratteristiche del blogging .
“Un importante test per verificare che l’impiego di una citazione o di un sunto non ecceda i limiti del fair use è di accertarsi se questo possa arrecare danni economici al titolare del copyright”, sostiene l’articolo del New York Times , che conclude, per voce del vicepresidente di AP Jim Kennedy: “Non vogliamo denunciare i blogger”. L’idea di AP, quella che ha suscitato molta attenzione, è che non ha senso pubblicare intere porzioni di un articolo quando ci si potrebbe limitare a linkare l’articolo di interesse nel suo “contesto originale”.
In rete non tutta la blogosfera ha mostrato consenso ai “paletti” e ai punti fermi dell’agenzia, qualcuno ha avuto da ridire anche sul pezzo del NYTimes , una tra le 1500 testate in possesso di quote dell’agenzia AP.
C’è chi, senza mezzi termini, ha ritenuto l’articolo della testata statunitense latore di confusione , più che di chiarezza. Non è mancato chi ha visto prospettive molto grigie per il futuro dell’informazione e del blogging, e nemmeno chi l’ha presa veramente male , ritenendo che l’essere citati e linkati dai blog più importanti debba essere considerato un “favore”, non certo un problema.
C’è infine anche chi richiama , con immediatezza e senso pratico, ad esempio linkando la fonte di ogni articolo e più in generale facendo uso di buon senso : potrebbe bastare quello ad evitare l’insorgere di complicazioni e scontri di dubbia proficuità.
A breve termine, comunque, nessuno sembra dover temere un’offensiva legale di AP. Tanto più che tra i blogger c’è anche chi prende il tutto con calma e gesso, proponendo anzi un atteggiamento costruttivo dinanzi alle richieste dell’agenzia.
Marco Valerio Principato