Le prime offerte, vincolanti, dell’asta per le frequenze dedicate alla rete radiomobile di nuova generazione sono state depositate al Ministero dello Sviluppo Economico: H3G, Vodafone, Wind e Telecom Italia si sono fatte avanti mettendo assieme circa 2,3 miliardi di euro. Una cifra che per il prosieguo fa ben sperare in un introito importante per le casse dello Stato. Assenti Poste Mobile e Linkem: data per certa la loro presenza, evidentemente le due aziende devono aver preferito all’ultimo non esporsi a eventuali esborsi cospicui nel caso di un’asta lunga e costosa.
Il meccanismo di rilancio , che fissa al 3 per cento l’incremento minimo, è complesso: le offerte di oggi, ad apertura delle buste, sono vincolanti per coloro che le hanno effettuate, e riguardano uno o più segmenti di banda attestata sugli 800, 1800, 2000 e 2600MHz. Coloro i quali, tuttavia, sono stati ammessi a questo punto della contrattazione potranno effettuare rilanci anche su segmenti per i quali non hanno effettuato un’offerta iniziale. La necessità di aggiudicarsi due segmenti di frequenze (10MHz in totale) per costruirci una adeguata rete a livello nazionale dovrebbe spingere al rialzo i prezzi .
Le frequenze più ambite restano ovviamente quelle da 800MHz : sono quelle che dovrebbero garantire, in particolar modo a H3G, un miglior funzionamento della nuova Rete. Ecco perché, alla luce della presenza di quattro contendenti per sei lotti a quella frequenza, i tecnici del Ministero lasciano trapelare un certo ottimismo rispetto alle cifre finali su cui si chiuderà l’asta. In ballo ci potrebbero essere ben più dei 2,4 miliardi messi a bilancio fin qui. ( L.A. )