Gli astronauti della NASA Butch Wilmore e Suni Williams si trovano attualmente in una situazione di stallo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a causa di un problema tecnico con la capsula Boeing Starliner di SpaceX (un guasto ai propulsori e la perdita di elio). Quello che in origine doveva essere un soggiorno di soli 8 giorni, si è trasformato in una missione di 8 mesi quando è stato deciso di far rientrare la Starliner sulla Terra senza equipaggio a bordo.
Nonostante l’arrivo di una Crew Dragon di SpaceX con a bordo l’astronauta della NASA Nick Hague e il cosmonauta di Roscosmos Aleksandr Gorbunov, Wilmore e Williams non potranno fare ritorno a casa fino al rientro di Hague e Gorbunov nel febbraio 2025.
L’arrivo delle tute spaziali di riserva
Le tute spaziali di riserva per Wilmore e Williams sono state trasportate sulla ISS dalla capsula Crew Dragon, il cui lancio era previsto giovedì scorso, poi rinviato a sabato. Questo ritardo nel lancio della Crew Dragon spiega perché la capsula ha attraccato alla stazione spaziale in ritardo rispetto al programma.
Nonostante la presenza delle tute di ricambio, Wilmore e Williams dovranno comunque rimanere a bordo della ISS fino al completamento della missione degli astronauti Hague e Gorbunov, prolungando la loro permanenza nello spazio ben oltre le aspettative e la tabella di marcia iniziale.
La corsa allo spazio di SpaceX e degli altri player privati
La possibilità per gli astronauti di avere più opzioni per il rientro dalla Stazione Spaziale Internazionale dimostra i notevoli progressi fatti sia dai programmi spaziali privati che da quelli governativi. Aziende come SpaceX, leader nel settore aerospaziale privato, effettuano regolarmente lanci settimanali di razzi e hanno perfezionato la tecnologia per il recupero del primo stadio del loro razzo Falcon 9, il più utilizzato.
Anche altre società private come Rocket Lab stanno avanzando rapidamente in questo campo, mentre diverse realtà cinesi puntano a raggiungere i traguardi di SpaceX. Nonostante le tensioni geopolitiche, la Russia rimane un’opzione affidabile per il trasporto di astronauti verso e dalla ISS grazie ai suoi razzi Soyuz, lanciati dal cosmodromo kazako di Baikonur.