Roma – Non più Eee Pad, i tablet di Asus saranno tutti accomunati dal marchio Transformer Pad. I successori dell’originale e del suo discepolo Prime saranno tutti riconoscibili dal nome che ricorda serie TV animate degli anni ’80, e ci sono già nuovi prodotti in rampa di lancio. Compreso il tanto atteso PadFone . Da oggi in avanti, dunque, Eee Pad Transformer Prime diventerà Transformer Pad Prime, seguito da una nuova incarnazione denominata Transformer Pad Infinity e da un fratello minore Transformer Pad 300.
Giusto per complicare un po’ la faccenda, sotto il marchio Infinity ci saranno due varianti: una WiFi con SoC Tegra 3 quad-core da 1,6GHz, l’altra LTE con Snapdragon S4 dual-core da 1,5GHz (analogamente a quanto visto con gli smartphone HTC, questione di chipset per la connettività). Entrambi comunque dispongono di uno schermo da 1920×1200 10 pollici con tecnologia IPS (il formato passa da 16:9 a 16:10), fotocamera da 2MPx sul frontale e da 8 sul posteriore, spazio d’archiviazione nei tagli da 16, 32 o 64GB. Autonomia da 10 ore , 16 con la tastiera esterna opzionale. Da notare come i nuovi Infinity facciano bella mostra di una placca di plastica nel coperchio, onde evitare le spiacevoli questioni di interferenze descritte da alcuni acquirenti del Prime.
Il modello più economico, il Pad 300, incorpora invece uno schermo da 10 pollici con una risoluzione di 1280×800 (niente full HD quindi). La fotocamera frontale è da 1,2MPx, quella posteriore da 8, e anche in questo caso ci sono a disposizione versioni WiFi o 4G/LTE. Tutti i Transformer, da sempre, dispongono come detto anche di una tastiera QWERTY esterna opzionale , che oltre a fornire accesso diretto alla scrittura garantisce anche un aumento dell’autonomia (in questo caso si parla di 5 ore in più rispetto alle 10 di base del solo tablet). Per nessuno dei modelli fin qui descritti è stato chiarito prezzo o finestra di disponibilità: è comunque ipotizzabile che gli Infinity andranno a piazzarsi un gradino sopra la fascia di mercato fin qui occupata dal Prime, mentre la serie 300 sarà il punto di partenza con il prezzo più invitante. Tutti montano Ice Cream Sandwich (Android 4.0).
Ma la vera star che ha fatto il suo debutto in Spagna è senza ombra di dubbio il PadFone . Di questo prodotto si parlava da quasi un anno , e finalmente Asus ha annunciato che è pronto per la vendita: uscirà in aprile , prezzo ancora da definire, e per questo incrocio tra netbook, tablet e smartphone l’azienda taiwanese parla di approccio “3in1”. Il PadFone è infatti prima di tutto un telefono, con schermo da 4,3 pollici (960×540 pixel di risoluzione), SoC Qualcomm Snapdragon S4 dual-core, fotocamera da 8 megapixel (con processore di immagini Fuji) e sistema operativo Android 4.0 (Ice Cream Sandwich): fin qui nulla di particolare, si tratterebbe di un buono smartphone di fascia medio-alta a cui manca solo la compatibilità con LTE. La differenza la fanno gli accessori, che comprendono un tablet-dock chiamato PadFone Station , una tastiera QWERTY chiamata PadFone Station Dock , e uno stilo denominato PadFone Stylus Headset .
Riuniti assieme, questi accessori consentono di sfruttare l’hardware di PadFone in molti modi: agganciando il telefono in un vano ricavato nel posteriore del tablet si può sfruttarne la batteria interna per prolungare l’autonomia. Naturalmente, se il telefono è dentro la PadFone Station diventa complicato rispondere alle telefonate: qui entra in gioco lo stilo, che oltre a fungere da penna per l’input sullo schermo (come già visto col Galaxy Note) può essere anche utilizzato come auricolare Bluetooth. La tastiera, infine, funziona in modo analogo a quanto visto sugli altri Eee Pad Transformer Pad: vi si aggancia il tablet, che già ospita il telefono, ed ecco che uno smartphone si è trasformato in un netbook Android.
La strategia “tutto in uno” di Asus convincerà i clienti? Difficile dirlo: le premesse del successo degli smartphone sono state la portabilità e la capacità di elaborazione crescente, in grado di farli competere in piccoli compiti con i PC. I tablet hanno portato in dote più spazio e più autonomia soprattutto per quanto riguarda la fruizione dei contenuti. I netbook, da parte loro, sono stati scalzati dal loro ruolo di successo dai nuovi venuti. Il PadFone tenta di riunire tutte e tre le categorie sotto un’unica bandiera (e ci aggiunge pure la penna/auricolare): di sicuro sarà un’ottima soluzione per gli indecisi, ma il peso, l’ingombro e il prezzo aggiuntivi potrebbero scoraggiare qualcuno.
Luca Annunziata