Asus ha comunicato agli azionisti i risultati finanziari per il terzo trimestre dell’anno fiscale 2013, registrando ricavi per 107.079 milioni di dollari taiwanesi (2,6 miliardi di euro) per una riduzione del 4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno 2012.
I profitti scendono fino a 4.940 milioni di dollari taiwanesi, il che equivale a un -26 per cento rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso. I conti di Asus sono deludenti, e corrispondono a una riduzione delle quote di mercato della corporation nei vari mercati mondiali, ad eccezione però degli USA, dove il martket share è in crescita.
Nel comunicare le ultime performance sul mercato, il CEO di Asus Jerry Shen ha colto l’occasione per dare un assaggio delle mosse con cui la corporation intende migliorare la situazione dei suoi conti: il mercato dei PC si contrae in maniera sensibile ma andrà meglio, preconizza Shen, mentre la priorità numero uno sarà il raggiungimento del profitto per il business degli smartphone.
Nel futuro Asus farà sempre più rima con gadget mobile, wearable computing – settore sempre più “hot” nonostante le polemiche sui numeri del Galaxy Gear di Samsung – e client telematici modello Chromebook.
A proposito di dispositivi Internet-dipendenti equipaggiati con il browser-OS di Google, Asus si prepara a lanciare i suoi primi due modelli: uno con schermo da 11,6 pollici (199 dollari) e l’altro da 13,3″ (249 dollari). La concorrenza nelle fasce di prezzo più basse si accende poi con il nuovo Chromebook C720-2848 di Acer, modello che taglia la dotazione di RAM della precedente unità C720 (da 4 a 2 Gigabyte) risultando in tal modo più economico di 50 dollari (199 dollari).
Alfonso Maruccia