ASUS ha scelto di puntare sul supporto nativo all’intelligenza artificiale per promuovere il nuovo ProArt PX13, ma la presenza di un tasto dedicato a Copilot e di un processore con NPU integrata sono solo la punta dell’iceberg. Abbiamo avuto modo di trascorrere una settimana in compagnia del portatile, toccando con mano (letteralmente, è touch) i suoi tanti punti di forza e come possono tornare utili nel quotidiano. Questa è la nostra recensione.
ASUS ProArt PX13, la recensione
Nomen omen, si suol dire. La linea ProArt è nata proprio per andare incontro a chi fa della creatività una professione. O quantomeno una passione talmente sentita da giustificare l’acquisto di un laptop top di gamma, con un esborso economico non indifferente. Il modello sulla nostra scrivania non fa eccezione: dal form factor convertibile al comparto hardware, tutto è pensato per supportare la produttività, indipendentemente dall’ambito di azione.
Le specifiche tecniche del laptop: che mostro
Partiamo dalle specifiche tecniche, ecco quelle integrate dall’unità (HN7306WV) fornita da ASUS per questa prova.
- Display da 13,3 pollici con risoluzione 3K (2880×1800 pixel), pannello OLED, aspect ratio 16:10, tempo di risposta 0,2 ms e refresh rate 60 Hz;
- processore AMD Ryzen 9 AI HX 370 con NPU XDNA fino a 50 TOPs e chip grafico AMD Radeon 890M;
- scheda video NVIDIA GeForce RTX 4060 con 8 GB di memoria GDDR6
- 24 GB di RAM LPDDR5X;
- SSD M.2 NVMe PCIe 4.0 da 1 TB;
- connettività Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.4;
- webcam Full HD con IR e supporto Windows Hello;
- altoparlanti Harman Kardon con tecnologia Smart Amp e array di microfoni;
- porte USB 3.2 Gen 2 Type-A, USB 4.0 Gen 3 Type-C con output video e dati fino a 40 Gbps, uscita HDMI 2.1, jack audio combo da 3,5 mm e lettore microSD;
- batteria a quattro celle da 73 WHr.
Il sistema operativo è Windows 11 Home con la versione 24H2 preinstallata. Le dimensioni sono pari a 28,92×20,99×1,77 cm, il peso si attesta a 1,38 Kg. Sempre in tema di design, è presente la certificazione militare MIL-STD 810H che assicura un’adeguata resistenza alle sollecitazioni tipiche dell’utilizzo quotidiano.
Il design, ricercato e con qualche chicca (e una mancanza)
Chi ha seguito le evoluzioni del segmento laptop, sa bene come ASUS sia stata in grado, nel recente passato, di dire la propria in termini di innovazione. È stata tra le prime realtà a sperimentare con il concetto di ultrabook e a ridurre in modo considerevole le cornici intorno al pannello. Con il design della linea ProArt prosegue su questa strada, scommettendo su alcune novità pensate per distinguersi dalla concorrenza e per offrire un valore aggiunto.
Ciò che balza subito all’occhio è la presenza del Dial, un controller fisico posizionato nell’angolo superiore sinistro del touchpad, che se attivato (la procedura non è esattamente intuitiva, bisogna toccare il piccolo foro a destra ed effettuare uno swipe verso il centro) mostra un quadrante virtuale.
È una sorta di ruota delle opzioni che, in base al contesto, permette l’accesso rapido ad azioni e impostazioni. Sul desktop, ad esempio, attiva la regolazione del volume e della luminosità del display.
Se ci troviamo all’interno di un software, in questo caso MuseTree, richiama strumenti come lo zoom, la larghezza del tratto, la gomma e altro ancora. Ogni aspetto è personalizzabile, così da trovare il setting più adatto alle proprie esigenze.
Quello proposto dal Dial è un sistema di controllo che richiede tempo per abituarsi. La settimana che abbiamo avuto a disposizione non è stata sufficiente perché diventasse un automatismo, ma con il giusto setup e con un po’ di pratica, può effettivamente velocizzare e semplificare alcune routine nel flusso di lavoro.
È stato invece fin da subito molto buono il feeling con Pen 2.0, il pennino fornito da ASUS in dotazione. Ha punte intercambiabili, pulsanti personalizzabili e si ricarica tramite cavo USB-C (anche questo è incluso).
Avvicinandolo allo schermo, viene riconosciuto ed è mostrato un puntatore, utile per migliorare la precisione del tocco e del tratto.
Lo stesso vale per le modalità di utilizzo abilitate dal design convertibile. Sia come grande tablet sia nella configurazione tenda, dà grandi soddisfazioni, merito della cerniera integrata, solida e semplice da maneggiare.
C’è poi il pulsante Copilot, che alla pressione attiva l’assistente IA di Microsoft.
Di fatto è una scorciatoia hardware, comune a tutti i computer che rientrano nella categoria Copilot+ PC. Ad ogni modo, nulla che non si possa fare con una normale combinazione da tastiera.
Restando in tema, è particolare la scelta di posizionare il pulsante di accensione sul lato. Solitamente trova spazio sulla tastiera.
Sembra invece inspiegabile quella di non integrare un lettore di impronte digitali, ormai presente anche sui modelli più economici. Chi è solito utilizzarlo per l’autenticazione ne sentirà inevitabilmente la mancanza.
Software: Windows 11 e tanto altro (forse troppo)
Di carne al fuoco ce n’è molta, concentriamoci su alcuni software essenziali. Il Creator Hub, ad esempio. È preinstallato e offre una panoramica completa sul laptop, statistiche dettagliate sulle risorse impiegate e un accesso alle regolazioni più importanti, in particolare relative al display. A questo si aggiungono altre applicazioni che vedremo a breve, a partire da quelle che sfruttano l’IA.
Come anticipato nella scheda tecnica, il sistema operativo è Windows 11 Home, ovviamente aggiornato alla versione 24H2.
Al primo avvio troviamo già software aggiuntivo, preinstallato. Quello del pacchetto Microsoft 365, ad esempio. Non è certo una novità. È pratica comune a tutti i brand personalizzare la piattaforma includendo le proprie applicazioni. In questo caso, ce ne sono davvero tante, soprattutto per quanto riguarda le configurazioni: alle opzioni stock di Microsoft si aggiungono quelle NVIDIA (legate alla GeForce RTX 4060 in dotazione) e altre di ASUS. Gli amanti del minimalismo e delle release stock potrebbero trovarlo eccessivo, ma una pulizia non porterà via molto tempo.
Sotto la scocca batte un cuore IA
Veniamo a uno dei punti di forza, quella Neural Processing Unit integrata nel processore che abilita il supporto nativo alle operazioni di intelligenza artificiale.
La componente hardware c’è. E quella software? L’impressione è che ne vedremo sfruttate appieno le potenzialità solo in futuro, man mano che gli sviluppatori adotteranno questa modalità di elaborazione locale, in modo esclusivo oppure affiancandola a quella che oggi prevede l’interazione con un server remoto. Dopotutto, è proprio questo il vantaggio principale della soluzione.
Microsoft lo ha già fatto in alcune delle sue app. Qui sotto c’è Foto, ad esempio, con l’IA generativa che si occupa di eliminare e sostituire un soggetto indesiderato all’interno dell’immagine (la selezione con il pennino in dotazione è molto comoda).
Discorso analogo per la creazione di un contenuto con MuseTree, preinstallato. In questo caso, fa leva sul modello Stable Diffusion per generare un’immagine, partendo dalla sua descrizione testuale o da uno schizzo (chiederei gentilmente di trascurare la qualità del bozzetto disegnato a mano). L’elaborazione avviene interamente in locale, anche in modalità offline.
Gaming? Perché no!
Avendo sulla scrivania un portatile del genere, con una scheda video dedicata davvero notevole, la tentazione di spremerlo per una sessione di gaming è stata forte. Dopotutto, perché no?
Il titolo Soulstice (dello studio italiano Forge Reply) gira al massimo del dettaglio grafico, con un framerate ancorato a 60 fps, senza cali, come visibile dallo screenshot qui sopra. Una gioia per gli occhi.
Prezzo e disponibilità: la qualità si paga
I laptop della serie ASUS ProArt PX13 sono disponibili in Italia a partire dal mese di luglio con prezzi da 2.099 euro per la configurazione base. Una spesa di certo non alla portata di tutte le tasche, giustificata però dalle specifiche top di gamma e da una cura riposta nei minimi dettagli per quanto riguarda il design, con alcune scelte stilistiche che contribuiscono a renderlo differente rispetto alla concorrenza.
In conclusione, pro e contro
Più che un catalogo di dispositivi, la famiglia ProArt rappresenta per ASUS un ecosistema. Ed è proprio attorno a questo concetto che il brand taiwanese intende costruire la propria offerta, indirizzandola ai creatori di contenuti in primis. Se un modello come quello che abbiamo provato ha tutto ciò che serve per essere produttivi, a casa così come in ufficio o in movimento, trova i suoi più validi alleati ad esempio nei display della gamma precalibrati, per esser certi che il risultato finale dell’elaborazione sia coerente in termini di resa, indipendentemente dal pannello che lo andrà a visualizzare o dal supporto su cui stamparlo.
La settimana trascorsa in compagnia del laptop non è forse sufficiente per arrivare a esprimere un giudizio esaustivo sui tanti aspetti che caratterizzano un portatile di questo tipo, ma le impressioni raccolte non possono che essere positive. Tralasciando le considerazioni inerenti alla potenza di calcolo (è sufficiente leggere la scheda tecnica o far riferimento ai benchmark indipendenti per capire che ce n’è in abbondanza) e al design (con una convincente finitura Nano Black e impreziosito da alcune scelte azzeccate), quel che ci sentiamo di affermare, in conclusione, è che l’acquisto di PX13 possa costituire per molti un investimento.
Se l’intenzione è quella di mettere sulla scrivania un computer destinato ad accompagnarci per gli anni a venire, giorno dopo giorno, supportando le attività quotidiane che andranno a farsi via via sempre più esigenti in termini di risorse, può essere un’opzione di cui tener conto. E se si è stuzzicati dalla prospettiva di poter far leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa, sfruttando l’unità NPU integrata, a questo punto anche gli ultimi dubbi sono spazzati via.
Rimane il nodo legato al prezzo di vendita, ma la qualità si paga e di certo alla proposta di ASUS i punti di forza non mancano. Fatichiamo invece a trovare una spiegazione valida per giustificare l’assenza del lettore di impronte digitali.
- Pro: design unico nel suo genere, specifiche tecniche da top di gamma, ottimo display OLED;
- Contro: prezzo elevato, manca il lettore di impronte digitali.