La stampa 3D può essere usata per realizzare prezioso materiale chirurgico ma anche per imbastire truffe di una certa rilevanza. O almeno questo è quello che le autorità statunitensi hanno scoperto durante una recente indagine condotta dai servizi segreti , un’indagine che ha portato all’arresto di svariati truffatori accusati di aver abusato della tecnologia di stampa tridimensionale per i loro loschi obiettivi.
Stando alle prove raccolte dagli agenti tramite intercettazioni telefoniche e video registrati sul campo, i criminali si sarebbero in particolare serviti di una stampante 3D per realizzare copie perfettamente “compatibili” di componenti degli sportelli ATM di banche statunitensi. Gli ” skimmer “, lettori in grado di catturare le informazioni delle bande magnetiche delle carte in vista delle loro clonazione, erano stampati in casa e montati in maniera che si mimetizzassero nello sportello prescelto.
La truffa avrebbe in totale fruttato più 400mila dollari, dicono gli agenti, fondi recuperati con prelievi a mezzo carte clonate in vari ATM sparsi per tutto lo stato del Texas. Per contro, si stima che l’ignota stampante impiegata per la truffa sia potuta costare una cifra compresa fra i 10mila e i 20mila dollari.
L’uso della stampa 3D per perseguire intenti criminali non appare per ora particolarmente diffuso, nondimeno esperti e addetti al settore mettono in guardia dai rischi connessi con la diffusione di questo genere di tecnologia. Un’azienda che offre servizi di stampa 3D ha già rifiutato degli ordini di componenti del tutto simili agli slot in cui vengono inseriti bancomat e carte di credito. O gli skimmer usati per clonarli.
Alfonso Maruccia