I reati connessi agli sportelli automatici sono in preoccupante aumento, in misura speculare rispetto alla crescita della presenza di ATM nel Vecchio Continente. Lo denuncia ENISA nel suo rapporto ATM Crime , con cui l’agenzia offre una serie di informazioni e studi sulle varie tipologie di reato proponendo inoltre alcune regole comportamentali per gli utenti, vittime designate delle frodi perpetrate a mezzo ATM.
Il costo annuale complessivo dei reati su ATM sfiora il mezzo miliardo di euro , dice ENISA, con un aumento stimato nel 2008 del 149 per cento. Furti, truffe, hacking e vere e proprie azioni da banda del buco degli sportelli automatici possono purtroppo contare su un numero di ATM che in Europa ha raggiunto le 400mila unità (il 6 per cento in più rispetto al 2007), il 72 per cento delle quali è concentrato nel Regno Unito, in Spagna, Germania, Francia e Italia.
A facilitare il compito dei criminali c’è il fatto che un buon numero di nuovi sportelli viene installato in luoghi diversi da banche e istituti finanziari colonizzando supermercati, aeroporti e distributori di benzina. Tra le varie modalità di sottrazione del denaro quella preferita rimane il prelievo diretto di contanti, eseguito dopo regolare furto del codice PIN personale attraverso pratiche come lo shoulder surfing (che in sostanza consiste nello spiare l’utente durante l’inserimento del PIN) o diverse tecniche di skimming hardware (10.302 denunce nel 2008), dove il truffatore o la banda di turno impiegano microtelecamere, tastiere contraffatte o vere e proprie riproduzioni posticce degli ATM reali.
In aumento anche l’impiego di tecniche più sofisticate per la clonazione di carte e il furto di PIN, inclusi l’utilizzo delle comunicazioni senza fili su Bluetooth e l’installazione di malware ad hoc direttamente all’interno delle macchine. I criminali non disdegnano poi il vecchio ma sempre valido metodo del furto con scasso (32 per cento in più) con sfondamento dello sportello, utilizzo di esplosivi, seghe circolari, lance termiche e trapani con punte diamantate.
“Gli sportelli automatici sono tra i bersagli preferiti dai criminali perché contengono denaro in contante, mentre carte di credito o Bancomat consentono ai malviventi di accedere ai conti correnti bancari dei clienti” spiega il direttore esecutivo di ENISA Andrea Pirotti, avvertendo che in futuro sarà sempre peggio perché i nuovi ATM erogano un numero superiore di servizi (come le ricariche per telefoni cellulari) aumentando di conseguenza l’attrattiva dei dispositivi per i criminali.
I consigli che l’agenzia dà agli utenti includono comportamenti di semplice buon senso che, a conti fatti, sono in grado di ridurre grandemente la possibilità di cadere vittima di questo genere di pratiche. Il manuale del buon utilizzatore di ATM stilato da ENISA include la scelta di uno sportello situato all’interno di istituti bancari e che sia ben illuminato, un attento controllo dell’ambiente circostante per controllare l’eventuale presenza di persone sospette a distanza un po’ troppo corta, e un’altrettanto puntuale verifica delle condizioni integre di tastiera, sportello e tutto l’insieme hardware dello sportello.
“Per troppo tempo la sicurezza informatica si è focalizzata esclusivamente sulle soluzioni tecniche volte a massimizzare la protezione – dice ancora Pirotti, mentre – la maggior parte dei reati commessi tramite gli sportelli automatici sfrutta l’elemento umano e i titolari di carte di credito e Bancomat devono essere più consapevoli dei rischi a cui sono esposti e di come è possibile evitare di rimanere vittime di frodi”.
Alfonso Maruccia