La marcia di Intel verso la conquista del mercato smartphone ha subito una brusca battuta d’arresto. Insieme alla sua partner Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il chipmaker californiano ha infatti deciso di sospendere lo sviluppo di system on chip Atom destinati ai device mobili più piccoli, come gli smartphone.
Secondo quando ammesso dalla stessa Intel, la decisione è conseguenza della mancanza d’interesse mostrata dall’industria verso l’uso dei SoC Atom in alternativa a quelli ARM. Questi ultimi dominano il segmento dei dispositivi palmari da quasi due decenni, e il loro rapporto performance/consumi è oggi molto difficile da battere anche per un gigante come Intel.
Come ricorda Betanews , sono anni che Intel parla di portare i suoi chip x86 sugli smartphone: il primo e più concreto passo verso questo traguardo è rappresentato dallo smartphone GW990 di LG, che BigI ha mostrato in occasione dello scorso CES di Las Vegas . Il GW990 si basa sull’imminente piattaforma Atom Moorestown ed è uno smartphone molto singolare, difficilmente comparabile con qualsiasi altro dispositivo di questa categoria: il suo schermo è di 4,8 pollici con rapporto di 2,13:1, e il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 1000 dollari.
Molti analisti concordano sul fatto che, se mai uscirà sul mercato (si parla di tardo 2010), non sarà il GW990 a trainare Atom nel segmento dei device palmari. Va ricordato, a tal proposito, come oggi si trovano nei negozi smartphone con chip ARM a 1 GHz e prezzo inferiore ai 350 euro: certo non hanno uno schermo da 4,8 pollici, ma quanto meno si possono tenere in tasca come un comune telefono.
Una cosa è certa: Intel non si arrenderà tanto facilmente. L’azienda ha già detto chiaro e tondo che i suoi piani sono semplicemente rinviati, non certo archiviati: il colosso californiano tornerà probabilmente all’attacco il prossimo anno, quando le nuove tecnologie di processo le consentiranno di produrre SoC Atom con costi comparabili a quelli delle odierne soluzioni ARM-based.
Alessandro Del Rosso