Sono saliti a 7 i procuratori generali che si sono uniti alle indagini sull’acquisizione di T-Mobile da parte di AT&T avviate dal Dipartimento di Giustizia (DoJ): si tratta di quelli di California, New York, Illinois, Washington, Massachusetts, Ohio e Pennsylvania.
L’affare (che vale intorno ai 39 miliardi di dollari) secondo il DoJ e le autorità nazionali rischia di rappresentare un ostacolo alla concorrenza, dal momento che farebbe di AT&T il più grande carrier wireless statunitense e ridurrebbe i concorrenti da 4 a 3 .
La convergenza dei procuratori generali complica la situazione di AT&T che con le autorità federali del DoJ sta cercando di raggiungere un accordo.
AT&T ha cercato di abbassare i toni e in un comunicato ha detto che questi tipi di indagini sono ordinaria amministrazione, ponendo invece l’accento su tutte le autorità che pur avendone la possibilità non hanno aderito alle azioni. La telco, insomma, ha continuato nella sua strategia comunicativa di rassicurazione circa le conseguenze della operazione T-Mobile .
Claudio Tamburrino