Per dare aiuto concreto ai disabili si sta muovendo un colosso della portata di AT&T: nasce Universal Design , un esplicito invito rivolto agli sviluppatori, chiamati a collaborare alla progettazione di tecnologie per l’accessibilità.
“Avete mai provato a inviare un SMS al buio? Sentire un messaggio in segreteria durante un fragoroso concerto? O eventualmente trovarvi con le mani occupate dalla spesa mentre suona il telefono? Se sì, avete sperimentato, sia pure temporaneamente, cosa vuol dire trovarsi in condizioni di limiti fisici”, spiega il colosso delle TLC.
Quale che sia l’esperienza di ciascuno, AT&T ha intrapreso – secondo alcuni ricalcando le mosse di Google e Apple – un’operazione che ha già raccolto i primi risultati concreti: il primo è Mobile Speak , uno screen reader con comandi facili da imparare, feedback parlato in diverse lingue e supporto Braille, in grado di individuare da solo le informazioni indispensabili per chi non vede. Il secondo è Mobile Magnifier , un’applicazione di ingrandimento flessibile, capace di supportare sia schermi ad alta che a bassa risoluzione, funzionante sia con l’aiuto della sintesi vocale che senza e compatibile con moltissimi cellulari.
Non mancano numerose altre idee, quali le segnalazioni luminose a led di diversi colori a seconda del significato, l’adozione di icone più facili da associare mentalmente, l’illuminazione variabile della tastiera in base alla luce ambiente e molte altre novità che l’azienda ritiene possano facilitare l’impiego.
La scrittura di applicazioni concepite per facilitare alle persone diversamente abili l’impiego dei terminali mobili è un’attività ora aperta agli sviluppatori , che potranno così arricchirne la varietà e contribuire a migliorare quelle esistenti.
AT&T ha condensato in questo documento alcune delle linee guida del progetto, sviluppato anche in collaborazione con il Rehabilitation Engineering Research Center del Georgia Institute of Technology .
Marco Valerio Principato