L’utilizzo di ChatGPT a livello aziendale è stato condannato da molte realtà commerciali, specialmente nel mondo tech. Ricordiamo, ad esempio, che Samsung ha vietato l’uso di ChatGPT per poi lanciare lo sviluppo di un chatbot proprietario. La stessa decisione è stata presa da Apple e altri colossi della tecnologia, del settore bancario, delle istituzioni e delle telecomunicazioni.
In particolar modo, in quest’ultimo settore spicca ora AT&T che, giusto nelle ultime ore, ha annunciato la creazione di uno strumento IA basato su ChatGPT per l’uso interno. Si chiama Ask AT&T e nasce dalla collaborazione tra l’azienda americana e Microsoft.
AT&T presenta il suo strumento IA interno
Andy Markus, chief data officer di AT&T, ha comunicato nel blog post dedicato che la collaborazione con il gigante di Redmond – peraltro uno dei principali investitori di OpenAI – ha dato vita a uno strumento molto sicuro che permetterà agli sviluppatori, ai tecnici, e in generale ai dipendenti di AT&T di essere assistiti nel loro lavoro. Ad esempio, Ask AT&T servirà per l’aggiornamento del codice software legacy e per la traduzione dei documenti di clienti e dipendenti. O ancora, permetterà di ottimizzare i servizi per i consumatori.
Markus afferma che la società è “profondamente ottimista riguardo al presente e al futuro dell’IA” e spera che questi strumenti aiutino sia AT&T internamente, sia i clienti terzi che potranno sfruttare alcune feature specifiche dell’IA proprietaria.
L’incorporazione dell’IA è già avvenuta e i test hanno confermato che il materiale privato dell’azienda non diventerà mai di dominio pubblico, a meno che non si presentino vulnerabilità particolari nelle build successive, da aggiornare man mano che ChatGPT diventerà più potente e accederà a nuove funzionalità.