La Federal Communications Commission (FCC) ha comunicato l’intenzione di infliggere una multa da 100 milioni di dollari ad AT&T Mobility, azienda colpevole – a dire della commissione federale – di aver ingannato i clienti dei suoi piani dati presunti “illimitati” con l’implementazione del throttling sul traffico di rete nel 2011.
Le velocità di connessione scendevano a livelli da ISDN dopo un certo consumo di banda, AT&T non aveva fornito adeguata comunicazione in merito agli utenti e la FCC ha ricevuto “migliaia” di lamentele da parte dei netizen: alla fine, dice la commissione, le indagini hanno evidenziato come il throttling riguardasse milioni di utenti e riducesse la velocità per una media di 12 giorni su ogni bolletta.
AT&T non ha rispettato l’Open Internet Order che impone trasparenza con i consumatori, dice la FCC, quindi ora deve accettare di pagare la multa. Una multa che al momento non è ancora definita, ed è possibile che la corporation decida di accordarsi con le autorità ammettendo le proprie responsabilità per andare al risparmio.
Per il momento, la reazione di AT&T è di stizza e di “vigorosa” negazione della violazione di alcunché: le pratiche di gestione “ragionevole” del traffico sono state riconosciute dalla stessa FCC come legittime, dice la corporation, anche se in realtà la multa della Commissione riguarda le comunicazioni ai clienti più che la pratica in sé.
Ad accogliere invece con favore la decisione di FCC è l’associazione Public Knowledge , che parla di una bella lezione per AT&T e gli altri colossi della telefonia. Una lezione che potrebbe anche non essere isolata, sempre riguardo AT&T, visto che la Federal Trade Commission (FTC) ha denunciato la telco per le stesse motivazioni espresse nella decisione di FCC.
Alfonso Maruccia