Entro il 2024 è prevista l’attivazione del servizio Direct to Cell da parte di Starlink. Gli utenti di 8 paesi potranno inviare e ricevere messaggi tramite connessione satellitare, utilizzando gli attuali smartphone. AT&T e Verizon hanno chiesto con urgenza alla FCC (Federal Communications Commission) di negare una richiesta di deroga ai limiti sulle emissioni presentata da SpaceX.
Possibili interferenze con le reti terrestri
SpaceX ha annunciato circa due anni fa una partnership con T-Mobile per offrire agli utenti l’accesso alla costellazione Starlink e quindi la possibilità di inviare/ricevere messaggi quando non sono disponibili le reti mobile terrestri. I primi sei satelliti che supportano il servizio Direct to Cell sono stati lanciati il 3 gennaio. Al momento ci sono 142 satelliti in orbita (altri 13 sono andati distrutti con il rientro nell’atmosfera).
Per consentire la ricezione del segnale, senza avere un’antenna esterna (come nei telefoni satellitari), occorre incrementare la potenza di trasmissione. SpaceX ha quindi chiesto alla FCC di poter superare i limiti sulle emissioni attualmente previste. Il segnale sfrutta la banda di frequenza compresa tra 1.429 e 2.690 MHz negli Stati Uniti. AT&T e Verizon hanno chiesto di respingere la deroga.
Secondo gli operatori telefonici, l’incremento delle emissioni fino a 9 volte causerà “interferenze dannose” alla rete terrestre e una riduzione della velocità in download fino al 18%. SpaceX ha dichiarato che le affermazioni di AT&T e Verizon sono fuorvianti. Il loro scopo è solo quello di bloccare un servizio concorrente più avanzato.
Come detto, Direct to Cell permetterà inizialmente l’invio/ricezione dei messaggi di testo. Nel corso del 2025 verranno attivati anche i servizi voce, dati e IoT. I partner di SpaceX sono: T-Mobile (Stati Uniti), Rogers (Canada), KDDI (Giappone), Optus (Australia), One NZ (Nuova Zelanda), Salt (Svizzera) e Entel (Perù).