Javad Owji, Ministro del Petrolio, ha dichiarato che l’Iran ha subito un attacco informatico dalla portata nazionale che ha provocato problemi e malfunzionamenti alle stazioni di servizio di tutto il paese. Come conseguenza dell’azione, il 70% circa dei punti di rifornimento (1.650 sui 3.800 supervisionati dal dicastero) ha interrotto la propria attività. In alternativa, i suoi gestori si sono visti costretti a effettuarla manualmente.
Iran: Gonjeshke Darande e l’attacco alle stazioni di servizio
Un gruppo che Teheran ritiene legato a Israele, noto come Gonjeshke Darande o Predatory Sparrow, ha rivendicato l’operazione. Lo ha fatto, come spesso accade in questi casi, attraverso il proprio canale Telegram. Riportiamo di seguito il messaggio in forma tradotta, da cui si evincono le motivazioni.
Noi, Gonjeshke Darande, oggi abbiamo eseguito un altro attacco informatico, mettendo fuori uso la maggior parte delle pompe di benzina in Iran. Questo attacco informatico è in risposta all’aggressione della Repubblica Islamica e dei suoi alleati nella regione. Khamanei, giocando col fuoco, paga un prezzo. Un mese fa, vi abbiamo avvertiti del nostro ritorno e che imporremo un costo alle vostre provocazioni. Questo è solo un assaggio di ciò che abbiamo in serbo.
Interpellata sulla questione durante una conferenza stampa, Tal Heinrich, portavoce del governo israeliano, ha dichiarato Non abbiamo nulla da dire in merito a ciò che afferma l’Iran
, smentendo dunque in via ufficiale qualsiasi voce a proposito di un presunto legame con chi ha eseguito l’attacco.
Lo scorso anno, i membri di Predatory Sparrow hanno pubblicato il filmato di un’esplosione avvenuta all’interno di un’acciaieria iraniana, assumendosene la responsabilità e attribuendola a una propria azione. Poi, pochi giorni dopo il 7 ottobre, data di inizio del conflitto attuale a Gaza, un suo rappresentante ha confermato di aver messo nel mirino l’Iran per il supporto fornito ad Hamas.
Non è la prima volta che si verifica un simile attacco. Ricordiamo quello dell’aprile 2012 e, più di recente, nel luglio 2021, quando un ransomware ha colpito treni e stazioni ferroviarie.