La Guardia di Finanza ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso nei confronti di TIM e vari CSP (Content Service Provider) per un totale di 322 milioni di euro. Si tratta della somma ottenuta tramite l’attivazione illecita dei cosiddetti VAS (Value Added Service). L’operatore telefonico ha dichiarato di aver già rimborsato i clienti, nonostante sia stata accertata la truffa a suo danno.
Sequestrati 248,9 milioni a TIM
Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Guardia di Finanza. Il provvedimento è l’epilogo delle attività di indagine condotte dai militari della fiamme gialle. In seguito a perquisizioni, ispezioni informatiche e avanzate tecniche di analisi sono stati ricostruiti i passaggi che hanno portato all’attivazione dei servizi a valore aggiunto sulle SIM dei clienti di TIM nel periodo 2017/2020.
La sottoscrizione degli abbonamenti è avvenuta semplicemente visitando una pagina web o la visualizzazione di un’app, quindi senza nessuna interazione degli utenti (zero-click). I profitti illeciti sono stati incrementati anche con l’attivazione dei servizi sulle SIM M2M (machine-to-machine), ad esempio quelle usate negli impianti di allarme.
In dettaglio, le somme sequestrate sono:
- 248,9 milioni di euro nei confronti di TIM Spa
- 8,6 milioni di euro nei confronti di Engineering Ingegneria Informatica Spa
- 7,9 milioni di euro nei confronti di Reply Spa
- 1,12 milioni di euro nei confronti di Bordebuzz (CSP)
- 1,43 milioni di euro nei confronti di Digirain (CSP)
- 10.000 euro nei confronti di Marchetto Federico (all’epoca dei fatti dipendente TIM aggregato presso un CSP)
- 53,9 milioni di euro nei confronti del CSP spagnolo Telecoming S.A.
Nell’ambito del procedimento penale sono stati indagati, per il reato di frode informatica, 23 persone appartenenti alle diverse società coinvolte. Questa è la dichiarazione ufficiale di TIM sul sequestro preventivo:
TIM ha appreso con sorpresa dagli organi di stampa della richiesta di sequestro, presentata dalla Procura di Milano e concessa dal Gip del Tribunale di Milano, in relazione al fenomeno delle attivazioni irregolari dei servizi di valore aggiunto (VAS), la quale interviene a oltre cinque anni dai fatti per cui si procede.La Società, sin dal 2019, non appena ha avuto contezza di irregolarità, ha proceduto di propria iniziativa a segnalare i fatti alla Procura di Roma, la quale, all’esito del procedimento, ha qualificato i fatti come truffe ai danni di TIM. TIM ha altresì tempestivamente adottato ogni iniziativa per tutelare la propria clientela, provvedendo, tra il 2019 e il 2020, al rimborso di tutte le attivazioni irregolari di cui ha avuto contezza e al blocco dei servizi a valore aggiunto risultati interessati da attivazioni irregolari. La Società confida pertanto che ogni aspetto della presente vicenda sarà chiarito nei tempi più brevi.