Milano – Con la pubblicazione delle specifiche USB Audio Device Class 3.0 , sembra proprio che un altro chiodo sia stato piantato nel coperchio della bara del caro vecchio jack audio da 3,5 millimetri. Improvvisamente sembra che la familiare porta che collega cuffie e altri dispositivi agli smartphone e ai tablet sia diventata di troppo: segno che ancora una volta Apple ci aveva visto lungo , anticipando tutti.
Lo USB Implementers Forum , l’organismo che ha definito le specifiche di cui parliamo, è diretta espressione dell’industria dell’elettronica: dunque la creazione di un protocollo avanzato per far transitare l’audio sulle connessioni USB Type-C, quelle che hanno debuttato con USB 3.0 e che dispongono di un connettore invertibile per intenderci, sembra sia destinato presto a incarnarsi in molti device privi del vecchio jack audio . Una scelta che offre dei vantaggi minimi in termini di ingombri interni, ma che ovviamente renderà improvvisamente obsolete una gran quantità di cuffie e altri dispositivi attualmente in circolazione.
Le specifiche USB Audio Device Class 3.0 supportano segnali digitali e analogici, e la peculiarità di questo protocollo è che non inficia il trasferimento delle informazioni visto che utilizza pin e segnali separati rispetto al bus dati. Il supporto dei segnali analogici significa di fatto che i produttori di auricolari potranno cambiare pochissimo nel design e rimettere in vendita gli attuali modelli senza particolari problemi: chi lo desidera, inoltre, potrà effettuare alcune modifiche per aggiungere alcune funzioni avanzate.
La tecnologia USB ADC 3.0 prevede infatti l’adozione di chip intelligenti integrati nella periferica audio : con una Multi-function Processing Unit (o più MPU montate) si possono integrare facilmente funzioni come la soppressione del rumore ambientale che si appoggiano anche ai dati forniti dal telefono, guadagno automatico per il microfono nelle chiamate, equalizzazione per la musica e molto altro. Quindi si potrebbe effettuare un salto in avanti per quanto attiene la qualità dell’audio, anche grazie al supporto di nuovi standard di compressione, e anche per quanto attiene i consumi che risulterebbero ottimizzati.
Tutto sta a capire quanto tutti questi vantaggi costeranno all’utente finale: auricolari e altoparlanti più intelligenti sono sicuramente un gadget interessante, ma il prezzo complessivo di vendita salirà poiché ci sono più chip e un design più complesso da implementare . Il guadagno di spazio a bordo degli smartphone, reclamizzato da Apple come uno dei vantaggi guadagnati a far passare l’audio sul suo connettore Lighting, è minimo: più utile semmai avere questa possibilità se combinata con il segnale HDMI sullo stesso cavo , con un connettore più compatto e universale che permetterebbe di risparmiare spazio o rendere più interoperabili alcune classi di apparecchi.
A ben guardare , l’unico vantaggio effettivo per questa novità e questi design mono-porta a bordo degli smartphone è la possibilità di realizzare telefoni impermeabili : USB Type-C è un connettore moderno ed è più semplice renderlo a prova di acqua e polvere, a differenza del vecchio e glorioso jack da 3,5mm che ormai risente dei segni del tempo legato com’è ancora al segnale analogico.
Luca Annunziata