Auditel, la trentennale società che si occupa di rilevazione dei dati di ascolto televisivo, si trova al centro delle polemiche perché l’anonimato del campione che utilizza per i suoi rilevamenti, 5600 famiglie, sembra essere stato compromesso per un problema occorso al momento dell’invio di email.
Il Corriere della Sera , che per primo ha portato alla luce la notizia , ha parlato di “tasti spinti per errore o vero e proprio baco del software”. Sarebbero le famiglie stesse ad essere venute a conoscenza dei nominativi degli altri membri del campione: dati e nomi che sarebbero dovuti rimanere riservati, affinché non ci sia la possibilità che si influenzino fra di loro. “Avremo un cda mercoledì – ha dichiarato il dg Rai Antonio Campo dall’Orto prendendo tempo – in cui decideremo cosa fare, siamo in fase di raccolta di informazioni. Essendo noi parte di Auditel ci stanno informando dei temi specifici: è un tema tecnico”.
Auditel è però subito intervenuta per smentire l’ipotesi del bug software con una nota ufficiale: “Siamo stati informati dal nostro fornitore Nielsen che, per un errore, sono state trasmesse comunicazioni di posta elettronica a famiglie del campione rendendo visibili gli indirizzi email”.
In pratica, Nielsen o Auditel, che gestisce tecnicamente le rilevazioni, potrebbero aver dimenticato di mettere in copia nascosta i destinatari di una comunicazione da girare a tutte le famiglie del campione statistico, lasciandoli o come destinatari semplici o in copia conoscenza, quindi ciscuno visibile all’altro. Questo significa che per non pregiudicare l’attendibilità futura dei risultati ora potrebbe essere necessario cambiare almeno parzialmente il gruppo di ascolto.
Auditel, in ogni caso, ha rassicurato circa l’impegno a porre rimedio alla situazione ed individuare possibili soluzioni a che tale situazione non si ripresenti.
Claudio Tamburrino