Roma – Il canone Telecom non dovrà essere ritoccato: i consumatori non desistono, invitano l’AGCom ad analizzare il quadro con razionalità, a riconoscere che l’aumento del canone peserà sulle spalle di tutti gli utenti.
Ad ammonire l’Authority è Altroconsumo: il mese è agli sgoccioli e AGCom dovrà a breve fornire il responso riguardo all’ aumento del canone che Telecom vorrebbe imporre ai propri utenti e agli operatori che acquistano all’ingrosso. Gli operatori, Fastweb in prima linea, hanno già sottolineato come le operazioni di Telecom siano in netta controtendenza rispetto al contesto globale e alle spese necessarie per l’infrastruttura: sotto entrambi gli aspetti i costi sono in calo. I consumatori incalzano: i denari racimolati da Telecom attraverso gli altri operatori finiranno per pesare di nuovo sulle spalle dell’utente.
L’aumento del canone, Altroconsumo lo ha già rivendicato con una petizione online , sarebbe ingiustificabile : “Telecom – scrivono da Altroconsumo – dovrebbe ritenersi già soddisfatta del fatto che non sia stata imposta una diminuzione del canone negli anni scorsi, avendo mancato gli obiettivi da raggiungere”. L’aumento delle risorse in capo a Telecom, inoltre, non sarebbe motivato da piani dettagliati per il futuro : l’incumbent ha sottolineato l’esigenza di procedere all’aumento in vista di investimenti nella rete e nel miglioramento della qualità della propria offerta, i consumatori sottolineano come “Telecom Italia non abbia ancora dimostrato concretamente a fronte di quali impegni tangibili, misurabili e certificati, in comparazione con il contesto internazionale, lavorerebbe innalzando i parametri del servizio universale, in cambio della nuova iniezione di risorse grazie allo sforzo dei consumatori”.
Si mormora che AGcom abbia già preso una decisione, ma Altroconsumo non dispera: il riferimento dei consumatori corre al recente sanzionamento che l’Antitrust inferto a operatori di servizi a sovrapprezzo e a Telecom Italia. A seconda delle responsabilità, gli operatori sono stati condannati a pagare ammende che oscillano tra i 270mila e i 100mila euro. L’incumbent, invece, “consapevole dell’esistenza di fenomeni di utilizzo indebito di numerazioni satellitari e speciali legati all’operare abusivo di dialer”, avrebbe dovuto innescare delle contromisure e provvedere a informare e sensibilizzare i propri utenti: per questo dovrà invece pagare 325mila euro . Ammesso che Telecom non abbia successo nel ricorso al TAR , dimostrando “la propria estraneità” con il fatto che “non esistono in rete strumenti tecnici che consentano di distinguere il traffico regolare da quello generato dall’installazione sul computer del cliente, durante la navigazione in Internet, dei cosiddetti dialer”.
Un altro fronte sul quale i consumatori vorrebbero vedere impegnate le autorità è quello delle tariffe di terminazione mobile: AGCom ha accettato una piccola limatura. La authority ora dovranno ignorare le eventuali rivendicazioni degli operatori, dovranno riguadagnarsi la fiducia dell’Europa.
Gaia Bottà