Nelle scorse settimane, molti hanno rinunciato a qualche ora di sonno per assistere a un fenomeno più unico che raro nei nostri cieli: l’aurora boreale in Italia. È stato l’esito dell’azione di energia e gas liberati dal Sole e diretti verso la Terra. Gli scienziati li chiamano brillamenti. Per chi non ha avuto modo di assistere a questo spettacolo naturale c’è una buona notizia: con tutta probabilità, accadrà di nuovo.
Quando tornerà l’aurora boreale in Italia?
L’avvicinamento al massimo solare della nostra stella, un episodio che si verifica ogni 11 anni circa, continua a emettere radiazioni intense, tanto da provocare malfunzionamenti e interruzioni alle comunicazioni radio in tutto il pianeta. Quasi certamente illuminerà di nuovo il firmamento. Quando? La previsione è quella di Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, affidata alle pagine de La Stampa.
Il gruppo di macchie solari AR3664 è molto complesso e lo vedremo sicuramente ritornare tra due settimane circa. In questo lasso di tempo potrebbe in parte erodersi, ma potrebbe anche rinforzarsi ulteriormente, questo non lo possiamo prevedere.
La prossima aurora boreale potrebbe dunque essere visibile dall’Italia all’incirca tra due settimane. Al momento non è possibile formulare stime più precise, saranno disponibili avvicinandosi all’appuntamento.
Dove, il posto ideale da scegliere
Non ci sono particolari consigli sul posto ideale in cui recarsi per vedere l’aurora boreale, se non quello più semplice in assoluto: un luogo buio è la scelta migliore. Dunque, lontani dall’illuminazione dei grandi centri abitati si hanno maggiori probabilità di poter assistere al fenomeno.
Come vederla (e fotografarla)
È possibile osservarla senza preoccupazioni a occhio nudo. A differenza di quanto avviene, ad esempio, con l’eclissi solare, non sono necessarie protezioni poiché avviene in notturna.
Chi la vuole fotografare, deve armarsi di tanta pazienza e di un’attrezzatura adeguata. Alcuni smartphone potrebbero essere dotati di modalità preimpostate per l’astrofotografia (attenzione agli artifici innescati dagli algoritmi), ma un cavalletto, una reflex o mirrorless e il binomio lunga esposizione-ISO bassi rimane l’accoppiata più efficace. Rimandiamo chi vuole saperne di più alla guida di Canon sul tema.
I brillamenti e i colori dell’aurora boreale
I brillamenti sono violente eruzioni di materia, caratterizzate da un’energia sprigionata pari a quella di decine di milioni di bombe atomiche (altro che Oppenheimer). La più forte tra quelle delle scorse settimane è stata registrata il 14 maggio, nel tardo pomeriggio in Italia, classificata come X 8.7 (X è la sigla a cui sono associate quelle più intense, nel 2003 si arrivò a X 45).
Cosa influisce sui colori dell’aurora boreale? Quella visibile in Italia è stata di tonalità comprese tra il rosso e il viola, mentre nei paesi nordici siamo abituati a vederle tra il verde e il blu. Dipende dai gas presenti nell’atmosfera, dall’altezza, dal loro stato elettrico e dalle particelle che li colpiscono. L’ossigeno atomico è responsabile per il rosso, quello molecolare per il verde, l’azoto per il blu.