Le adesioni sarebbero piovute come in seguito ad un’esplosione, con centinaia di locali a dir poco entusiasti di un’ insolita iniziativa in terra australiana. Uno specifico database gestito dalla società privata idEye , che sfrutti la tecnologia biometrica per individuare i clienti più molesti di pub, discoteche e club notturni . I vari gestori potranno in sostanza identificare i propri avventori, per poi bandirli in caso di comportamento poco consono alla sicurezza del proprio locale.
Una sorta di lista nera dei clienti , stilata dai locali australiani dopo aver raccolto impronte digitali, fotografie e patenti di guida . Gli avventori considerati pericolosi verranno così banditi per un periodo che potrebbe variare a discrezione dei gestori, da qualche mese all’eternità. I dati archiviati nei server gestiti da idEye saranno quindi soggetti a cifratura, custoditi in un “database sicuro” e al riparo da potenziali minacce per la privacy.
Almeno questa è la visione offerta dalla società australiana, che si è così descritta come l’unico repository nazionale in ambito biometrico. In molti hanno fatto notare come le attuali leggi aussie sulla privacy non abbraccino i dati legati alla tecnologia biometrica , lasciando in sostanza ai vari operatori la possibilità di immagazzinare e rilasciare le informazioni. Secondo i vertici di idEye , le nuove liste nere avrebbero attirato le attenzioni della massa dei gestori di pub e discoteche.
L’iniziativa andrebbe dunque al di là delle semplici telecamere di sorveglianza, offrendo ai proprietari di locali uno strumento in più per la lotta ai clienti violenti. Secondo le statistiche offerte da idEye , l’uso della tecnologia biometrica avrebbe già fatto diminuire dell’80 per cento il livello globale di risse o molestie sessuali tra le mura di un pub o di un club danzante. Resterà da capire chi deciderà di sottoporsi ad uno scanning biometrico per bere una pinta di birra dopo il lavoro.
Mauro Vecchio