Perché sprecare tempo e soldi in costose diatribe legali quando un software può in automatico individuare sulle reti del peer-to-peer gli IP degli utenti che condividono opere protette dal diritto d’autore e spifferare il tutto ai provider Internet con cui quegli utenti si collegano?
Questa la domanda a cui la Australian Recording Industry Association (ARIA) si è ispirata per la sua ultima proposta ai fornitori di accesso australiano. Il giochino prevede che l’industria dei contenuti, individuato un utente “abusivo” nelle reti di sharing, contatti il suo provider; questi, preso atto dell’abuso, dovrà inviare al proprio utente una diffida per iscritto. Alla quarta violazione l’ISP si dovrebbe impegnate a chiudere l’account dei propri clienti incalliti scambiatori di file.
“Noi – sostiene un dirigente dell’industria – possiamo riferire ai provider l’ora e il giorno in cui un utente si è macchiato di una condotta abusiva, e quale canzone sia stata scaricata”.
Il giochino è un sogno coltivato da lungo tempo dalle major in molti paesi, non certo solo in Australia, però in quel paese le chance di trovare collaborazione nei provider sono maggiori. Ciò si deve di fatto ad un’attività di lobbying sui provider che va avanti ormai da molti mesi e soprattutto ad un “clima” attorno al P2P assai diverso a quello di altri paesi. In Australia è stato fermato Kazaa , in Australia le major godono di particolari diritti di indagine e, proprio in Australia, chi pubblica consapevolmente link a materiale pirata compie un reato .
Music Industry Piracy Investigations (MIPI) , il braccio antipirateria di ARIA, fa comunque sapere che alla proposta formalizzata nei giorni scorsi ai provider non è ancora giunta una risposta ufficiale.
Di interesse segnalare come l’ultima mobilitazione dell’industria nel paese dei canguri arrivi contestualmente alla pubblicazione dei nuovi risultati della distribuzione tradizionale di musica che, contrariamente a quello che succede nella maggiorparte dei paesi più ricchi , è un mercato, compreso quello dei CD, che continua a crescere .