Con una decisione in qualche misura simile a quella annunciata nelle scorse settimane in Francia, anche l’Australia ha intenzione di imporre a Google di corrispondere agli editori locali un compenso adeguato per utilizzare all’interno dei propri servizi (motore di ricerca in primis) gli snippet estratti dai loro articoli. Lo stesso vale per Facebook.
L’Australia sul rapporto tra Google, Facebook e l’editoria
Il governo di Canberra ha chiesto all’autorità per la concorrenza (Australian Competition and Consumer Commission) di redigere un codice di condotta che andrà applicato alle realtà del mondo hi-tech che vorranno interfacciarsi a tale scopo con chi opera nel mondo del giornalismo. Riportiamo di seguito in forma tradotta la dichiarazione rilasciata in merito da un portavoce del gruppo di Mountain View.
Abbiamo lavorato per molti anni al fine di diventare un partner per l’industria delle notizie, aiutando i suoi protagonisti a far crescere il loro business attraverso advertising e servizi di abbonamento nonché incrementandone il pubblico veicolando traffico verso di loro. Da febbraio stiamo collaborando con oltre 25 editori australiani raccogliendo i loro input in un codice volontario, impegnandoci anche sulle scadenze e sui processi imposti da ACCC. Abbiamo cercato di lavorare in modo costruttivo con l’industria, ACCC e governo per sviluppare un codice di condotta e continueremo a farlo alla luce del nuovo processo annunciato oggi dal governo.
La pubblicazione di una prima versione preliminare del codice è attesa per il mese di luglio.