La Commonwealth Bank australiana è stata affiltta da un peculiare bug che ha fatto sputare soldi ai bancomat. O meglio, che permesso ai clienti di ritirare più di quanto avessero sul conto .
Sono stati 40 gli sportelli ATM coinvolti: l’inconveniente è stato probabilmente innescato dalla banca stessa, alle prese col tentativo di porre rimedio ad un precedente problema conseguente ad un errore di software avuto dall’ Australian Stock Exchange e simile a quello avuto dalla National Australia Bank a novembre dell’anno scorso.
Per porvi rimedio la Commonwealth Bank aveva deciso di mettere offline i bancomat in modo da permettere ai clienti di effettuare i propri prelievi anche durante la riparazione. Ciò, tuttavia, ha significato togliere le restrizioni di ritiro imposte solitamente agli utenti, permettendogli così di chiedere e ottenere più di quanto avessero accumulato sul conto. Alcuni utenti se ne sono accorti e ne hanno approfittato ritirando quanto più possibile.
Non si tratta tuttavia di un albero della cuccagna: tutto le transazioni sono registrate , per cui gli approfittatori dovranno restituire il maltolto.
Già due ragazzi sono stati arrestati per “aver ottenuto disonestamente vantaggi finanziari”, tuttavia quello che aspetta la polizia è un vero e proprio tour de force dell’ordine: le persone coinvolte sono centinaia dal momento che vere e proprie file si erano create davanti ai bancomat man mano che la voce del guasto si diffondeva.
Claudio Tamburrino