Australia, l'antipirateria rimette la retro

Australia, l'antipirateria rimette la retro

I vertici di MIPI smentiscono lo smantellamento legislativo del meccanismo noto come three strikes. Che rimane una solida strategia per incoraggiare alla fruizione legale della musica online
I vertici di MIPI smentiscono lo smantellamento legislativo del meccanismo noto come three strikes. Che rimane una solida strategia per incoraggiare alla fruizione legale della musica online

L’improvvisa inversione di marcia aveva lasciato di stucco i vari osservatori della Rete, soprattutto perché suggerita da uno dei più agguerriti gruppi anti-pirateria in terra australiana. Fuorviante è stato ora l’aggettivo usato dai vertici della Music Industry Piracy Investigations (MIPI), per smentire categoricamente le ultime dichiarazioni riportate da numerose testate specializzate.

In breve , MIPI resterà “fermamente impegnata” – insieme ai vari Internet Service Provider (ISP) – affinché venga introdotto in Australia un meccanismo basato sulle notifiche graduali, per incoraggiare il consumo legale di musica online. L’organizzazione anti-pirateria non avrebbe dunque alcuna intenzione di abbandonare il regime ormai noto come three strikes .

Lo stesso general manager di MIPI Sabiene Heindl non avrebbe mai parlato di un eventuale piano di smantellamento legislativo della dottrina Sarkozy. Quello dei tre colpi sarebbe probabilmente l’unico modo efficace per punire i netizen o comunque per incoraggiarli alla fruizione legale della musica. Non è però escluso che le sospensioni temporanee restino all’interno delle attuali previsioni dell’Australian Copyright Act .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
9 giu 2011
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