La scure della censura australiana colpisce ancora e stavolta nega ai propri cittadini l’utilizzo di videogame che non rispettino le nuove regole imposte dal ministro delle Comunicazioni Stephen Conroy. Molti dei titoli più gettonati per console, ma anche giochi basati su flash e quindi raggiungibili online, diverranno difficilmente reperibili dal pubblico australiano.
L’apparato censorio aussie , che ricorda vagamente quello cinese, farà in modo di rendere inaccessibili sia siti che ospitino giochini flash sia quelli preposti alla vendita di videogiochi non conformi alla classificazione, che sembra essere volutamente incompleta . Infatti si ferma alla categoria MA15+, quella che raggruppa i titoli destinati ad utenti di almeno quindici anni di età. L’Australia è oggi l’unico paese occidentale a non classificare i videogiochi per il pubblico over 18 .
Come era prevedibile la scelta di Conroy, recentemente candidato insieme a Nicolas Sarkozy per l’ Annual Internet Villain Award , ha attirato su di se le feroci critiche del popolo della Rete, che non ha mai digerito qualsiasi tipo censura, sopratutto in Australia.
Una procedura del genere ha bisogno dell’aiuto, anche coatto , dei provider per essere completata: sono già nove gli ISP australiani che stanno bloccando contenuti contrassegnati come RC , Refused Classification . Per ora si tratta solo di una fase di sperimentazione i cui risultati verranno resi pubblici a luglio, nell’attesa di procedere alla sterilizzazione del Web . (G.P.)