Siamo a 200 chilometri da Sydney (Australia): è qui che succede qualcosa di alquanto bizzarro, se non al limite del naturale. Parliamo di un incendio che perdura da millenni e che, secondo la popolazione locale, non si sarebbe mai estinto.
Ovviamente è difficile da notare in quanto sotterraneo: avviene a 30 metri in profondità sotto la superficie del monte Wingen, e si può vedere solo grazie al fumo che filtra tra alcune fratture.
In Australia ancora perdura un incendio, il più antico sul pianeta
La prima cosa che è stata pensata riguardava un vulcano sotterraneo, idea smentita subito nell’Ottocento quando i primi europei che esplorarono quelle zone non trovarono tracce di vulcani. Al contrario, studi avanzati mostrarono la presenza di un giacimento di carbone.
Questo incendio sembra avanzare di un metro ogni anno (ad oggi ha raggiunto un’estensione di 6,5 chilometri), il che lo renderebbe attivo da almeno 6.000 anni (anche se alcuni studi e alcune ricerche lo daterebbero ancora più nel passato, quasi a centinaia di migliaia di anni fa). Proprio Guillermo Rein, professore dell’Imperial College di Londra, afferma che questo giacimento dovrebbe aver formato una sfera di 5-10 metri di diametro con temperature vicine ai 1.000 gradi.
Ovviamente, sebbene questo accadimento sia particolare, non è l’unico incendio questo australiano ad essere definito perenne. Ce ne sono stati di avvistamenti negli Stati Uniti (Centralia, a partire dal 1962) a causa di discariche abusive che hanno poi dato fuoco ad un giacimento di Antracite, ma la Cina vanta il maggior numero di questi incendi, sempre dovuti al carbone.
Talvolta questi avvenimenti portano anche alla scomparsa di intere città, non tanto per distruzione quanto per abbandono di massa: Centralia per esempio, ha ormai una decina di abitanti, e alcuni paesi della Cina sono stati abbandonati e trasformati in vaste terre desolate rendendo orfane di un posto migliaia di persone.