Napoli – “La valutazione del grado di concorrenzialità nel mercato individuato, condotta a partire dalle caratteristiche del mercato finale, ha mostrato un livello di concentrazione in lenta diminuzione e una crescita sostenuta della domanda, accompagnata da riduzioni dei prezzi e da una notevole differenziazione tariffaria”. Così specifica un comunicato dell’Agcom, che vede nell’introduzione della number portability un elemento fondamentale per agevolare la rivalità nel mercato.
In base a quanto prescritto dal Codice delle comunicazioni, l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non ravvisa dunque la presenza di condizioni di monopolio: “Se opportunamente integrata da un’efficace regolamentazione di altre aree nell’industria mobile (quale la terminazione) e da una gestione pro-concorrenziale dello spettro radio ancora disponibile, la presenza di quattro operatori infrastrutturati assicura condizioni di concorrenza effettiva e la realizzazione degli obiettivi del Codice”.
Queste dichiarazioni sono frutto dell’analisi sul mercato dei servizi all’ingrosso relativi alle reti telefoniche pubbliche mobili (numero 15 della lista dei mercati individuati dalla Raccomandazione dell’11 febbraio 2003 della Commissione europea) e di aver indetto la relativa consultazione pubblica .
Scopo dichiarato dello studio dell’Authority era l’individuazione dei confini del mercato, sia sotto l’aspetto merceologico che geografico. L’analisi ha portato all’individuazione di un unico mercato nazionale dei servizi all’ingrosso di accesso ed originazione forniti da operatori mobili (GSM ed UMTS), che consentono a quegli operatori senza “risorse di spettro” di concorrere con gli operatori infrastrutturati nella fornitura di servizi (voce e dati) agli utenti finali.
Avendo evidenziato inoltre una pluralità di infrastrutture alternative e standard tecnologici condivisi, gli operatori di telefonia mobile si troverebbero quindi “in una posizione di sostanziale parità riguardo l’accesso alle risorse tecniche”.
L’Autorithy dichiara infine di riconoscere che la presenza di operatori mobili virtuali potrebbe essere di giovamento al mercato e produrre ulteriori benefici per gli utenti finali: “L’assenza di specifici obblighi regolamentari alla fornitura del servizio di MVNO da parte degli operatori mobili non esclude, come previsto dall’attuale disciplina (delibera n. 544/00/CONS), la possibilità che gli operatori stipulino tali accordi su base commerciale”.
Dario Bonacina