La transizione green che sta interessando la mobilità, riversando sulle nostre strade un numero sempre più elevato di auto elettriche (e ibride), non si fermerà. Il cambiamento che condurrà in futuro al definitivo abbandono dei motori endotermici tradizionali è in atto. E, se tutto andrà come sperato, a beneficiarne sarà soprattutto l’ambiente. C’è però un aspetto, legato alla sicurezza, a cui si presta ancora poca attenzione. È quello relativo ai fattori di rischio che questa tipologia di veicoli porta con sé per gli altri occupanti della carreggiata, i pedoni in primis.
Pedoni a rischio per la silenziosità delle auto elettriche
Uno dei motivi, quello più facile da intuire, è presto detto: togliendo dall’equazione il processo di combustione, si elimina di conseguenza il rumore emesso durante il movimento. In altre parole, le vetture sono più silenziose ed è meno facile intuire il loro arrivo se si sta guardando in un’altra direzione.
Si tratta di un problema noto, a cui abbiamo dedicato diversi articoli su queste pagine negli anni scorsi, fin dal lontano 2013. Vi si può porre rimedio con accorgimenti relativamente semplici da implementare, ad esempio simulando un suono facilmente udibile. In Europa già avviene dal 2019, per conformità a una regola continentale definita proprio a tale scopo.
A ribadire l’importanza della questione sono i risultati di uno studio pubblicati sul Journal of Epidemiology and Community Health. Analizzando i dati inerenti a 51,5 miliardi di chilometri percorsi da auto elettriche o ibride e 4,8 trilioni di chilometri coperti invece da quelle alimentate a benzina o diesel, è emerso le prime hanno statisticamente il doppio delle probabilità di colpire un pedone. Prendendo in considerazione esclusivamente solo ed le aree urbane, per definizione più rumorose, si arriva al triplo.
I numeri parlano chiaro. Per ogni 160 milioni di chilometri percorsi, gli incidenti che coinvolgono auto a benzina o diesel sono 2,4, mentre per quelle elettriche e ibride la quota sale a 5,2.
Altri fattori: peso, accelerazione ed età media
Influiscono anche il peso dei veicoli, più elevato quando a bordo ci dev’essere una batteria dalle dimensioni importanti, e l’accelerazione, che rappresenta uno dei punti di forza dei motori elettrici. Entrambi contribuiscono ad allungare la distanza necessaria alla frenata.
C’è poi il fattore di rischio legato all’età media dei conducenti, più bassa nel caso di elettriche e ibride. Meno esperienza accumulata sulla strada espone alle distrazioni o al sottovalutare situazioni potenzialmente pericolose. È pur vero che non sempre un guidatore adulto è più attento di un neopatentato e che, fisiologicamente, invecchiando i riflessi e i tempi di reazioni tendono a peggiorare.
Va poi sottolineato che le vetture di ultima generazione integrano sistemi di assistenza alla guida, i cosiddetti ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) che aiutano proprio a gestire le situazioni critiche. Tra questi ci sono anche quelli che impiegano videocamere e altri sensori per evitare l’impatto con pedoni e ciclisti.