Entro la fine dell’anno le auto elettriche a marchio Tesla già in circolazione potranno essere sottoposte a un vero e proprio upgrade hardware. Dovranno essere portate in concessionaria per l’installazione di un nuovo chip, lo stesso annunciato nel mese di aprile in occasione dell’Autonomy Day e già presente sulle vetture commercializzate negli ultimi mesi.
Un nuovo chip per le Tesla
La componente è stata progettata dalla società di Elon Musk, risultando più potente rispetto a quella della generazione passata, battezzata Hardware 2 e realizzata in collaborazione con AMD. È studiata per gestire in modo ottimale le operazioni legate alla guida autonoma. Oggi il fondatore e CEO dell’azienda è intervenuto su Twitter e, in risposta a una cliente, ha confermato che l’aggiornamento delle Model 3, Model S e Model X già acquistate potrà essere effettuato presumibilmente entro il termine del Q4 2019, dunque non più tardi di dicembre.
End of Q4, most likely
— Elon Musk (@elonmusk) July 8, 2019
Stando a quanto reso noto a fine marzo (attraverso il tweet allegato qui sotto), l’operazione sarà gratuita per coloro che hanno già acquistato il pacchetto aggiuntivo Full Self-Driving venduto a 6.000 dollari (6.700 euro in Italia). Chi invece ha scelto l’opzione ADAS (Advanced Driver-Assistance System, ora di serie) che include caratteristiche come la frenata automatica, il mantenimento della corsia e il Cruise Control, dovrà con tutta probabilità mettere mano al portafogli.
Anyone who purchased full self-driving will get FSD computer upgrade for free. This is the only change between Autopilot HW2.5 & HW3. Going forward “HW3” will just be called FSD Computer, which is accurate. No change to vehicle sensors or wire harness needed. This is v important. https://t.co/lICMpT7xnX
— Elon Musk (@elonmusk) March 29, 2019
Tesla ha tutte le intenzioni di giocare un ruolo protagonista nell’ambito delle self-driving car, un mercato che promette di esplodere entro i prossimi anni, normative permettendo. Non sarà ovviamente il solo automaker a voler centrare l’obiettivo. Altre realtà nel mondo delle quattro ruote ci stanno provando attraverso partnership e collaborazioni. È il caso di Fiat Chrysler Automobiles che ha scelto la startup Aurora, mentre BMW e Daimler hanno dato vita a un’alleanza tutta tedesca. Stessa ambizione per Uber e Volvo così come per Audi e Luminar.
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Nell’era delle auto connesse e intelligenti, i marchi storici del mercato sono sempre più vicini a chi opera nel territorio hi-tech e le vetture divengono simili a dispositivi in movimento, con tutto ciò che ne consegue, in termini positivi quando si parla di aggiornamenti o upgrade hardware e negativi quando invece ci si trova a dover fare i conti con delle vulnerabilità non troppo dissimili a quelle di uno smartphone o un computer.