In seguito al rilascio delle API di GPT-4, alcuni sviluppatori hanno iniziato a testare gli agenti IA, ovvero modelli che permettono di eseguire varie attività con un minimo intervento umano. I due progetti di intelligenza artificiale autonoma che hanno catturato molta attenzione sui social media sono Auto-GPT di Toran Bruce Richards e BabyAGI di Yohei Nakajima.
Auto-GPT e BabyAGI: IA autonoma
Richards descrive Auto-GPT come un’applicazione sperimentale open source che mostra le capacità di GPT-4, concatenando i “pensieri” LLM (Large Language Model) per raggiungere autonomamente qualunque obiettivo. In dettaglio, Auto-GPT è uno script Python, eseguito su un computer Windows, che prende l’output di GPT-4 e lo usa come input, senza intervento umano. Può accedere ad Internet e ha una memoria a breve/lungo termine.
All’avvio viene chiesto di assegnare un nome all’agente IA, una descrizione del suo ruolo e un massimo di cinque obiettivi. Sono necessarie le key API di OpenAI e Google. Viene suggerito di non utilizzare la modalità continua, in quanto l’intelligenza artificiale potrebbe non fermarsi mai ed eseguire azioni impreviste. Per testare Auto-GPT è possibile sfruttare la versione web denominata AgentGPT.
BabyAGI funziona come Auto-GPT, ma lo script Python è stato sviluppato da Nakajima con l’obiettivo di creare un business a partire da un prompt iniziale, in modo simile al progetto HustleGPT di Jackson Greathouse Fall. La versione web è denominata God Mode.
Questi due esperimenti evidenziano le capacità di GPT-4, ma anche le limitazioni, note come allucinazioni o confabulazioni. Non sono agenti IA realmente autonomi, ma alcuni esperti del settore temono che possano rappresentare un pericolo se non correttamente implementati.