Una recente analisi condotta dai ricercatori della University of Central Florida getta nuova luce sulle prestazioni di sicurezza delle auto autonome. In particolare, sono stati esaminati 2100 incidenti con auto a guida autonoma e oltre 35.000 incidenti con conducenti umani. Lo studio rivela che, sebbene i veicoli autonomi mostrino miglioramenti in termini di sicurezza rispetto al passato, rimangono ancora inferiori alle capacità umane in alcuni scenari cruciali.
A prima vista, i risultati sono incoraggianti. I veicoli autonomi, infatti, dimostrano una sicurezza superiore nella maggior parte degli scenari, riducendo potenzialmente il rischio dei tipi di incidente più comuni del 20-50%. Questo salto di qualità è da attribuire ai sensori e ai software avanzati che consentono loro di analizzare rapidamente l’ambiente circostante e di prendere decisioni basate sui dati.
I veicoli autonomi non guidano sempre meglio degli esseri umani
Tuttavia, lo studio ha anche messo in evidenza i punti deboli di questa tecnologia. In condizioni di scarsa visibilità, come all’alba e al tramonto, le auto a guida autonoma hanno una probabilità cinque volte superiore di schiantarsi rispetto ai veicoli a guida umana. Inoltre, le auto autonome hanno faticato a eseguire le manovre in curva, raddoppiando quasi il tasso di incidenti rispetto alle loro controparti umane in queste situazioni.
Mentre le auto a guida autonoma sono abili nell’elaborare grandi quantità di dati e nel seguire regole programmate, faticano ancora con decisioni complesse che i conducenti umani esperti prendono istintivamente. Per esempio, i conducenti umani sono spesso in grado di prevedere i movimenti dei pedoni basandosi su segnali sociali sottili, una capacità predittiva che i sistemi di percezione audiovisiva delle auto autonome non hanno ancora acquisito appieno.
Gli esseri umani colgono certe sfumature comportamentali difficili da codificare in un algoritmo. Questo gap decisionale negli scenari imprevedibili è una delle principali criticità ancora da risolvere per rendere la guida autonoma realmente sicura.
Il team di ricerca, guidato da Mohamed Abdel-Aty e Shengxuan Ding, sottolinea la necessità di migliorare la tecnologia dei sistemi audiovisivi. Propongono diverse strategie chiave, tra cui il miglioramento dei sensori meteorologici e di illuminazione, l’implementazione di misure di ridondanza e il miglioramento dell’integrazione dei dati dei sensori. L’obiettivo è creare sistemi in grado di eguagliare o superare le capacità di guida umana in tutti gli scenari.
Guida autonoma più sicura con sensori integrati e scambio dati in tempo reale
Una strada promettente per migliorare le auto autonome è lo sviluppo della tecnologia “sensor fusion“, che combina i dati provenienti da più fonti come telecamere, LiDAR, sensori GNSS e radar. Questo approccio potrebbe potenzialmente migliorare le prestazioni in condizioni atmosferiche e di illuminazione difficili. Tuttavia, l’elaborazione di questa massa di dati in tempo reale presenta una serie di sfide, non solo richiede un’elevata potenza di calcolo, ma aumenta anche la complessità e il costo dei sistemi AV.
Lo studio evidenzia anche il potenziale dei sistemi di comunicazione tra veicoli. Queste tecnologie consentirebbero alle auto autonome di condividere informazioni sui potenziali pericoli con altri veicoli e con i sistemi di sicurezza stradale, creando una rete di utenti della strada informati che potrebbero anticipare ed evitare i pericoli in modo più efficace. Se tutte le auto fossero in grado di comunicare tra loro, il numero di incidenti si ridurrebbe drasticamente.
Guida autonoma ancora acerba
Nonostante questi progressi, gli esperti sono cauti nel trarre conclusioni sulla sicurezza dei veicoli senza conducente. Missy Cummings, della George Mason University, osserva che l’attuale database degli incidenti che coinvolgono le auto autonome è ancora limitato, il che rende difficile fare affermazioni definitive sulla loro sicurezza complessiva. L’autrice è inoltre preoccupata per la potenziale parzialità dei resoconti delle aziende produttrici di auto autonome, sottolineando i casi in cui le riprese video degli incidenti non sempre corrispondono ai resoconti forniti da queste aziende.
Un altro problema nella valutazione della sicurezza delle auto autonome è la natura della loro attuale diffusione. Junfeng Zhao, dell’Arizona State University, sottolinea che i veicoli autonomi, in particolare i taxi robot, operano spesso in aree e ambienti specifici. Questa portata limitata rende difficile generalizzare i risultati a tutte le condizioni di guida e a tutti gli scenari. Dovremo quindi aspettare ancora diversi anni prima di poter raccogliere dati più affidabili sulla sicurezza delle auto autonome.